Colucci (M5S): “Garantire che le manifestazioni sportive si svolgano senza violenza. Particolare attenzione andrà dedicata al fenomeno degli eSports”

Il settore degli eSports è sotto la lente d’ingrandimento della Camera. Nei giorni scorsi si è svolta l’audizione dell’Osservatorio Italiano Esports nella VII Commissione Cultura, Scienze e Istruzione. Anche la Lega ha presentato una proposta di legge al fine di stabilire una disciplina normativa per gli eSports e le connesse attività professionali ed economiche.

In Aula alla Camera, in occasione dell’esame della Proposta di legge costituzionale sulla “Modifica all’articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva” (Approvata, in prima deliberazione, dal Senato) e delle abbinate proposte di legge costituzionali, il deputato Alfonso Colucci (M5S) ha sottolineato: “Le politiche dello sport devono valorizzare le professionalità degli operatori del settore, favorendo la loro preparazione scientifica e promuovendo le forme per l’esercizio dignitoso del loro lavoro. Lo sport deve essere incentivato anche tra le fasce più anziane della popolazione, come strumento di rallentamento del processo di invecchiamento, di prevenzione sanitaria e di socializzazione. Occorrono piani di sviluppo e di manutenzione delle strutture sportive, soprattutto in periferia. Bisogna garantire che le manifestazioni sportive si svolgano senza violenza. Mi riferisco ai noti gravi episodi, purtroppo ricorrenti, di violenza, che deturpano irrimediabilmente la natura intrinseca dell’evento sportivo, che è fatta di bellezza e purezza. Una particolare attenzione andrà dedicata al fenomeno degli e-sport, settore in continua crescita che vede la pratica di milioni di adolescenti in tutto il mondo, sui quali essi esercitano una forte influenza, sia sociale sia culturale. Il Governo, signor Ministro, deve perseguire politiche che favoriscano l’attività sportiva, quale antidoto contro l’illegalità e la dispersione scolastica e culturale, quale medicina della marginalità, quale terapia rieducativa – pensiamo, ad esempio, ai detenuti -, mediante l’ausilio di progetti di sviluppo e di recupero educativo, quale strumento di welfare aziendale, quale mezzo di benessere e di socializzazione. Lo sport deve divenire la leva di riqualificazione e di creazione di opportunità di lavoro per tutti, indipendentemente da età, sesso, condizioni sociali, abilità fisiche e mentali. In definitiva, per concludere, signora Presidente, l’Italia, con questa modifica costituzionale, associa lo sport alla cultura, all’arte e all’educazione, così mettendo lo sport, sia agonistico sia dilettantistico, al servizio dell’umanità, promuovendo una società pacifica e stili di vita sani, salvaguardando la dignità umana, senza alcuna discriminazione”. cdn/AGIMEG