“Dal 17 ottobre in Lombardia è stato chiuso nuovamente il settore e ogni giorno che passa cresce la mia ansia rispetto al futuro che mi attende. Io vorrei solo tornare alla normalità e riprendere a lavorare”. E’ quanto afferma ad Agimeg Magdalena Cliserescu, lavoratrice di una sala bingo di Milano che nel primo lockdown – insieme ad Antonella Di Fiore – fece lo sciopero della fame per protestare contro la chiusura delle sale gioco, sale scommesse e sale bingo ed oggi è quasi al terzo mese di nuova chiusura del settore. “La nostra situazione economica è molto grave – ha continuato -. Siamo in un periodo in cui dobbiamo affrontare tante spese e l’ultima Cassa Integrazione che l’Inps mi ha versato risale 29 luglio e ad altri colleghi è andata anche peggio. La mia fortuna è che il mio datore di lavoro mi ha anticipato parte della Cassa Integrazione che mi spetta, ma non tutti hanno tale possibilità. Noi chiediamo solo di tornare a lavorare. Io lavoro nella stessa azienda da 15 anni e la mia occupazione mi ha permesso di crescere mio figlio e sostenere tutte le spese. Per questo motivo, scenderò in piazza il 12 gennaio con tutte le altre lavoratrici del settore in modo pacifico e intendo rimanere ad oltranza finché non ci riceveranno. Sono molto felice per l’iniziativa intrapresa da Antonia Campanella in merito alla manifestazione “rosa”. Nel settore dei giochi sono presenti numerose donne lavoratrici e credo che possiamo davvero sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sulla grave condizione in cui versa il nostro comparto”. ac/AGIMEG