“Sul gioco d’azzardo ci sono più enti di livello costituzionale: Stato, Regioni, Comuni, Forze di Polizia e enti di controllo. In più, abbiamo un intreccio di materie: ordine pubblico, tutela salute, profili commerciali ed erariali. Queste diverse materie convergono sul gioco e riportano tutto al livello costituzionale nel riparto di competenze e quindi di finalizzazione del gioco”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il costituzionalista, Alfonso Celotto. a margine dell’evento “Lottomatica Talks – Gioco Pubblico, Responsabilità e Tutela dei Consumatori” di Firenze.
“Una decina di anni fa si è sviluppata un’abitudine soprattutto da parte dei comuni di dire la propria su orari e distanze. La psicologa Sarah Viola ha detto chiaramente che la dipendenza da gioco non si risolve con orari e distanze poiché il giocatore dipendente trova comunque il modo di giocare.
Però era diventato di moda intervenire sul gioco perché è una materia divisiva. C’è un contrasto con la finalità essenziale: il gioco è un’attività ineliminabile. Lo Stato deve regolare il gioco perché esso può portare a problemi economici e sanitari. Quindi, lo Stato deve avere una regolamentazione unitaria e ragionevole, altrimenti lo spazio lasciato vuoto lo prende l’illegalità ed è ancora peggio”.
gpm/AGIMEG