Cassazione conferma il sequestro di alcuni totem nel Vercellese

La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione ha confermato il sequestro probatorio – poi convertito in preventivo – di alcuni totem disposto dal Tribunale del riesame di Vercelli. Il titolare dell’esercizio che ha subito il sequestro ha provato a difendersi spiegando che le macchine erano in realtà dei normali computer, e pertanto non dovevano essere collegati alla rete di controllo dell’ADM, e non dovevano essere provvisti di nulla osta. La Cassazione ha però giudicato “solida” la motivazione addotta dal Tribunale. Infatti, “gli apparecchi sequestrati non erano annoverabili tra quelli destinati al gioco lecito, essendo stati artatamente modificati nel software per consentire il gioco del poker ed altri giochi d’azzardo; i clienti seguivano una determinata procedura che prevedeva anche l’inserimento della password fornita dall’indagato prima di introdurre le monete o le banconote per giocare; il gestore liquidava le vincite in contanti previa trattenuta di una somma pari al 30%, dopo aver aperto la macchina con una chiave e resettato l’apparecchio”. rg/AGIMEG