Casinò di Campione, Curro’ (M5S) ad Agimeg: “Situazione ancora complessa, serve individuare un percorso risolutivo ma ci vorrà del tempo”

E’ Giorgio Zanzi il nuovo Commissario del Comune di Campione d’Italia, nominato a una settimana dalle dimissioni del sindaco Roberto Salmoiraghi, travolto dalle polemiche per il fallimento del casinò e il conseguente dissesto finanziario del Comune. Zanzi è stato prefetto di Varese fino allo scorso 28 febbraio, quando è andato in pensione per avere raggiunto i 65 anni di età. A breve dovranno essere nominati due vice del Commissario, che dovranno supportarlo nell’amministrazione del Comune, che da ormai otto mesi non paga gli stipendi dei dipendenti e sta accumulando debiti anche verso i fornitori a seguito della chiusura della casa da gioco, praticamente unica entrata dell’Amministrazione.
A Roma, intanto, al ministero dell’Interno, la Commissione per la stabilità degli enti locali riceverà domattina una delegazione sindacale per esaminare la delibera della Giunta municipale di Campione che ha messo in mobilità 86 dipendenti sui 102 dell’organico. Naturalmente, tutte le decisioni che potrà prendere il Commissario Zanzi saranno condizionate dalla piega che prenderà la vicenda del casinò, sulla quale stanno lavorando diversi ministeri, non solo l’Interno, ma per la quale nessuno si pronuncia sulle possibili strade da intraprendere.
Agimeg ha incontrato il deputato del Movimento 5 stelle, il comasco Giovanni Currò, che è intervenuto più volte su questa vicenda, anche in polemica con l’ex sindaco Salmoiraghi.

D. Cosa sta succedendo a Campione d’Italia?
R. La situazione è decisamente complessa e la sto seguendo costantemente, sia perché sono eletto proprio in questo territorio sia perché, grazie alla mia attività professionale, ho le competenze per comprendere i vari passaggi (Currò è dottore commercialista e consulente tecnico per il Tribunale ndr). Abbiamo contatti quotidiani con i diversi ministeri che sono coinvolti, ma l’ostacolo principale da superare è la legge Madia.

D. Quella che vieta che una società di proprietà di un ente pubblico, una volta fallita, possa riprendere l’attività per almeno cinque anni?
R. Sì, la ratio di quella norma è che una pubblica amministrazione che non sia stata capace di far funzionare quell’attività, non merita di riprenderla in mano. Inoltre, studiando la situazione vediamo anche diverse anomalie, come per esempio il fatto che nell’ufficio di controllo istituito ad hoc dal ministero dell’interno, lavorano gli stessi dipendenti comunali. Quindi, il controllore collima con il controllato, perché hanno lo stesso interesse.

D. Non si potrebbe assegnare la gestione del casinò a un soggetto diverso dal Comune, come potrebbe essere la Provincia di Como?
R. Innanzitutto, la società Casinò di Campione d’Italia è fallita e deve seguire la procedura giudiziaria prevista. Non si può cambiare questo percorso con una iniziativa politica. I liquidatori devono, comunque, liquidare la società e pagare i creditori nella misura dell’attivo. Ci sono anche in ballo altre variabili, come il ricorso che si dovrà discutere l’11 novembre.

D. Chi si aggiudicherà la sede del casinò, una volta che i beni andranno all’asta?
R. L’edificio non è della società che è fallita, ma del Comune. La società che ha gestito il casinò aveva il comodato d’uso. Una volta dichiarata fallita, l’immobile torna nella disponibilità del Comune.

D. Questo potrebbe favorire una soluzione in caso di una riapertura?
R. Sì, certo. Però deve considerare che anche la licenza è in capo al Comune. E la legge istitutiva del casinò diceva esplicitamente che si derogava con un obiettivo preciso: mantenere il Comune. Finanziare il sistema Campione d’Italia. Se anche si trovasse un altro soggetto in condizione di prendere la gestione, si dovrebbe stipulare una convenzione per la quale i margini vadano al Comune.

D. Quali i tempi per arrivare a definire una soluzione?
R. Non posso saperlo. Tanto più che ci sono famiglie che non prendono stipendio da mesi, sia i dipendenti del casinò che quelli del Comune. Si possono fare previsioni quando si sa già quello che si deve fare. Ma qui bisogna ancora individuare un percorso risolutivo. Posso dire solo che non sarà una questione di qualche settimana. gpm/AGIMEG