Marini (ad Admiral Gaming Network) ad Agimeg: “Tutela e presidio della legalità i fondamenti della nostra attività. Grande attenzione per la Legge del gioco nel Lazio che mette a rischio 10mila posti di lavoro ed un grave ritorno all’illegalità”. Il video

L’inaugurazione della prima Casa della Legalità è stata l’occasione per sottolineare come i punti di gioco pubblico siano il primo presidio sul territorio della legalità. A parlare con il direttore di Agimeg di questo e della legge regionale del Lazio sul gioco che, dal prossimo agosto, potrebbe causare la crisi del settore del gioco, è stato Matteo Marini, ad di Admiral Gaming Network.

Un evento importante, un segnale di come il settore sia attento ai giocatori. E la casa della legalità nasce proprio con questo obiettivo.

Nasce per rinforzare quello che è uno dei temi fondanti dell’operatività del nostro settore che è la tutela e presidio della legalità. Abbiamo visto come in assenza del presidio di gioco regolato, inevitabilmente si scivola sull’illegale. L’abbiamo visto durante il lockdown quando è stato chiuso tutto il gioco fisico ed in quelle regioni che hanno espulso il gioco legale. Una fra tutte il Piemonte che ha dovuto fare marcia indietro perché aveva raggiunti tassi di illegalità mai visti in precedenza e mai visti in altre parti d’Italia.

Nel Lazio si rischia una situazione forse ancora peggiore. Qual è lo stato dell’arte e quali sono le speranze di migliaia di aziende e lavoratori che potrebbero essere interessati da questa nuova espulsione del gioco pubblico dalle città?

Durante il lockdown, da marzo 2020 a giugno 2021 sono state trovate dalle forze dell’ordine una sala clandestina ogni 3 giorni. Questo dà la misura di quella che è la potenzialità dell’illegale qualora si espellesse il gioco pubblico dal territorio. Nel Lazio, il 28 agosto prossimo questo rischio diventa una certezza se non si interviene in qualche modo. In questa regione esistono circa 5.000 punti vendita specializzati, con circa 10mila dipendenti che dal 28 di agosto non avranno più lavoro. In un momento storico come questo, mi sembra che non sia neanche da discutere l’esigenza di mettere mano alla legge regionale sul gioco. Anche perché il comprensibile obiettivo della legge di tutelare i giocatori che soffrano di dipendenza da gioco d’azzardo patologico, sicuramente non viene protetto dall’assenza di gioco regolato, anzi nei punti di gioco pubblico c’è la possibilità di intervenire su quei giocatori che mostrano un rischio di gioco patologico.

Cosa si trova nella casa della legalità?

E’ una sintesi di quello che potrebbero diventare i punti vendita di gioco specializzati, con un passo avanti rispetto a quello che già sono oggi. La casa della legalità vuole diventare non solo un punto per il gioco ma per la collettività. Eventuali segnalazioni di fenomeni illegali ad ampio spettro possono essere riportati alle autorità attraverso le case della legalità. Alcune delle proposte operative che abbiamo fatto come Alleati della legalità, un coordinamento di varie associazioni, sono migliorative per la protezione al gioco minorile. In questi centri di gioco specializzati c’è anche una barriera all’ingresso e se questa venisse messa in tutti i punti, di fatto si raggiungerebbero gli obiettivi del distanziometro, che sappiamo non funziona così come è strutturato oggi. Il fatto di avere un controllo all’ingresso per quanto riguarda il divieto di accesso di minori o di persone che sono iscritte al registro di autoesclusione, sarebbe infatti un deterrente molto più potente rispetto ad un distanziometro. Conoscendo il settore, abbiamo fatto una serie di proposte alla Regione Lazio di miglioramento della legge per il raggiungimento degli stessi obiettivi che la legge si pone e ci auguriamo che queste proposte vengano prese in considerazione con la dovuta attenzione, visto che hanno gli stessi obiettivi della legge stessa.

ff/AGIMEG