Carbone (DIA): “Un riordino deve tener conto delle esigenze della filiera, della fiscalità dei giochi e della prevenzione della dipendenza”

“Il primo passo per il riordino della normativa, come sappiamo, è stato effettuato con decreto legislativo 41/2024 per il settore del gioco a distanza. Non va dimenticato che questo è un settore imprenditoriale e fa parte dell’economia del paese. Frutta ben 11.2 miliardi di euro allo Stato. E’ ovvio che cifre come i 136 miliardi di euro di raccolta nel 2022 sono appetibili per la criminalità organizzata”. E’ quanto ha detto Michele Carbone, Direttore della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) durante il Forum nazionale su “Gioco a distanza – Normativa antiriciclaggio & innovazioni”, organizzato dal concessionario di giochi pubblici Betpoint in collaborazione con la European School of Banking Management e la Scuola Italiana Antiriciclaggio & Compliance.

“Il settore del gioco online ha visto un’importante crescita durante il periodo del Covid, con il superamento della raccolta di giochi virtuali rispetto alla rete fisica. Per quanto riguarda le segnalazioni di piattaforme illegali sono passate da 5.000 a 12.000 dal 2019 al 2022″.

“Il modello organizzativo – prosegue Carbone – in Italia è un regime di concessione e consente agli operatori con autorizzazione di poter lavorare. Una riforma deve tener conto della protezione degli operatori dalla concorrenza sleale, fiscalità dei giochi e prevenzione della dipendenza patologica”.

“Il comparto è strumentalizzato dalla criminalità organizzata per riciclare denaro. Il settore del gioco rientra in queste operazioni illegali perché c’è una raccolta massiccia di contanti immessa nel circuito legale. Inoltre, a volte i titolari che non hanno capitale necessario si affidano alla criminalità per aiuti finanziari in cambio di percentuali nelle imprese che poi vengono acquisite. Quali sono i soggetti in possesso di specifiche professionali ingaggiati dalla criminalità organizzata? Esperti in informatica, in grado di aggirare le prescrizioni di legge o passare a indirizzi con fiscalità privilegiata di paesi diversi. Altri fenomeni illeciti nel settore sono bookmaker esteri privi di concessioni, manomissioni tecnologiche, utilizzo illecito di “totem”, strumenti non autorizzati dallo Stato”.

“Riguardo il settore online, dal 18 novembre 2024 ci sono nuove linee guida che prevedono obblighi per i concessionari nell’identificazione dei dati dei clienti durante l’apertura del conto gioco. Ogni concessionario deve sviluppare degli indicatori sulla base delle proprie conoscenze per rilevare eventuali conti illeciti. Indicatori di movimentazione sono riferiti a importi finanziari, temporali e comportamentali. In caso di conti di gioco caratterizzati da interazioni tra utenti, il concessionario deve stare attento nel rilevare eventuali movimenti illegali in cui si dirottano soldi”.

“Per quanto riguarda gli strumenti di pagamento, dovranno essere sottoposti a ulteriori controlli secondo le normative europee, soprattutto per quanto riguarda utilizzi di carte diverse per ogni lasso di tempo. Tra i rischi principali c’è soprattutto il furto di identità”.

“Con oltre 14 milioni di conti gioco – conclude Carbone – c’è l’obbligo di regolamentare e disciplinare il settore. L’Albo dei PVR prevede che gli esercenti accettino ricariche esclusivamente su richiesta del titolare del conto gioco nella sede fisica tra gli adempimenti anti riciclaggio. Questa disposizione è in linea con le norme della rete distributiva fisica, e fa sì gli stessi PVR entrino a far parte della rete del gioco online. Questa procedura evita che un conto di gioco online venga ricaricato in più sedi fisiche”. gd/AGIMEG