Bando di gara nuove concessioni online, Vullo (Kogem): “Ecco quello che succederà”

Il bando di gara per le nuove concessioni per il gioco online è certamente tra le novità più attese tra gli operatori. Ci sono però tanti punti ancora in sospeso, come ad esempio la data di pubblicazione o il costo della necessaria proroga. A chiarire alcuni di questi punti è Salvo Vullo (Kogem), uno dei consulenti più esperti in assoluto in materia di gioco online, in una esclusiva intervista rilasciata ad Agimeg.

Bando online: non è ancora chiaro se verrà pubblicato entro l’anno o se andremo verso una proroga onerosa cosa puoi dirci di nuovo?

Si tratta di un cambiamento che, come avevo già scritto in passato su Agimeg, risulta molto complesso e, pertanto, richiederà sicuramente più tempo rispetto alle previsioni fatte da chi lo sta gestendo e, sarà caratterizzato, almeno in fase iniziale, dal dover fronteggiare una serie di criticità che graveranno su ADM (in fase di riorganizzazione dell’intero comparto) e poi sui Concessionari che dovranno necessariamente adeguarsi alle novità previste. Personalmente, sono più che convinto che andremo incontro ad una nuova proroga onerosa, “più costosa”, che riguarderà anche l’aumento degli importi delle garanzie fideiussorie, anche se in maniera contenuta”.

Il cambiamento più nello specifico secondo te cosa riguarderà?

Lato ADM dovranno essere sicuramente gestiti una serie di fattori che riguarderanno il capitolato tecnico, la concreta possibilità che il bando possa essere impugnato (per come già anticipato da diversi concessionari) e, la gestione della messa in OFF delle concessioni che non parteciperanno“.

Come avverrà lo spegnimento delle concessioni che non aderiranno al bando?

Il tema della gestione delle concessioni che non parteciperanno al bando è abbastanza complesso, una questione che conosciamo bene, basti pensare a quanto successo con la scadenza delle comunitarie nel settembre del 2020 e allora si trattava di un numero “esiguo di concessionari”.

Nello specifico, nel settembre 2020 i concessionari ricevettero una pec con la quale l’Amministrazione intimava l’interruzione della raccolta di gioco a partire dal giorno successivo a quello della scadenza che, per molti di loro incombeva pochi giorni dopo l’arrivo della comunicazione; la fine della raccolta, tuttavia, non esimeva i concessionari dal dover ottemperare a tutti gli altri adempimenti ancora in essere relativi al rapporto concessorio che stava per scadere“.

Al tempo, la scadenza delle comunitarie riguardò però una piccola parte delle concessioni attive al 2020 e, nonostante ciò, furono tantissime le problematiche che ne scaturirono e i ricorsi che, nella maggior parte dei casi, si conclusero con la proroga delle concessioni e, dunque, con la possibilità per i concessionari di proseguire la raccolta e mantenere operative le concessioni“.

Nel caso che ci interessa sarà probabilmente più cospicuo il numero dei concessionari che non parteciperanno al bando e sarà, pertanto, fondamentale per ADM rendere edotti gli stessi sulle modalità di messa in OFF , soprattutto per quel che concerne la gestione delle scommesse, la gestione delle modalità da attuare per la chiusura dei conti di gioco e, soprattutto, la gestione dei saldi, il tutto ovviamente nel pieno rispetto della tutela dei giocatori“.

Secondo la tua esperienza potrebbe esserci il rischio che molti giocatori (inconsapevolmente) si spostino su piattaforme illegali?

Credo che il rischio sia concreto, ma sono più che convinto che l’Agenzia Dogane e Monopoli gestirà in maniera egregia questa criticità, in quanto è di primario interesse per la stessa, garantire una migrazione dei giocatori dalle concessioni che non aderiranno al bando a quelle che, invece, parteciperanno, “agevolando” la fase di registrazione massiva dei giocatori, onde evitare che possano finire nelle grinfie del gioco illegale“.

Parlo di registrazione massiva, in quanto esiste la concreta possibilità che più concessioni possano consorziarsi e, proprio in virtù di tale fattore, sarebbe necessario creare una modalità di migrazione dei giocatori più semplice, senza prescindere ovviamente dal consenso degli stessi per ovvi motivi di natura legale. Non dimentichiamo, inoltre, che l’a prevista eliminazione dei canali di raccolta renderà più complesso controllare la mole di registrazioni dei giocatori che vorranno scommettere sui nuovi portali di gioco legali“.

Occorrerà quindi di sicuro un controllo più chirurgico?

Sarà un periodo di grandi controlli su tutti i fronti, nessuno escluso e ribadisco, per l’ennesima volta, che in questa occasione occorrono regole chiare in fase di accertamento per evidenziare le illegalità; questo, sicuramente, è il momento giusto. Ritengo comunque che il vero problema che occorre affrontare e regolare in modo puntuale, in quanto dallo stesso potrebbe scaturire gioco illegale concerne, invece, non tanto la registrazione dei giocatori, ma la gestione dei saldi che, una volta prelevati, potrebbero essere utilizzati su piattaforme illegali che garantiscono vincite stratosferiche“.

La criminalità sicuramente sfrutterà il web per attrarre a sé giocatori molte volte ignari di giocare su piattaforme illegali, senza tutela alcuna, ritengo, quindi, che potremmo assistere ad un aumento esponenziale del gioco patologico. Suggerisco, dunque, di procedere ai cambiamenti paventati solamente quando si sarà perfettamente consapevoli di aver gestito tutto in modo compiuto e senza lasciare spazio ad alcun tipo di falla nel settore“.

Ad oggi come si sta muovendo il mercato dell’online?

Stiamo assistendo a diverse acquisizioni sia per quel che concerne l’online, sia per quel che riguarda il retail, il mercato è in fermento, ma si sono già manifestate non poche problematiche che stiamo cercando di gestire con i nostri clienti e con le società che ci contattano da altri paesi“.

Sono tanti i quesiti che ci vengono sollevati e ai quali abbiamo già dato risposta ma, in altri casi, come ad esempio per quel che concerne l’art. 6, comma 5, lett.e), del Dlgs 41/2024 che individua tra i requisiti le certificazioni di sistemi di qualità, le certificazioni in materia di responsabilità sociale di impresa, le certificazioni di sistema di sicurezza e gioco responsabile, sarebbe sicuramente necessario ricevere maggiori delucidazioni e maggiori dettagli, sin da subito, dall’Amministrazione procedente“.

Ricordiamo che i requisiti del prossimo bando saranno ancor più limitanti e che per i “nuovi concessionari” le tempistiche di messa in produzione sono diminuite di tre mesi, passando quindi da 9 mesi a 6 mesi, ne consegue che avere indicazioni più chiare e specifiche diventa fondamentale“.

Favorevole o contrario al cambiamento?

Troppo presto per dirlo, tutto dipenderà da come verrà gestito realmente e, pertanto, sarà fondamentale affrontare in maniera scrupolosa e certosina ogni aspetto, soprattutto, in materia di regole tecniche. Una riflessione non può che riguardare tutti coloro che, lavorando presso i concessionari che non aderiranno al bando si ritroveranno, a breve, a casa senza lavoro; anche a loro occorrerebbe pensare non foss’altro perché il diritto al lavoro è costituzionalmente garantito“. lp/AGIMEG