“L’associazione Logico annovera tra i propri associati importanti gruppi internazionali presenti, cumulativamente, in tutti i mercati regolamentati il cui contributo è stato fondamentale nella storia del gioco a distanza italiano, sin dalle prime concessioni del 2007”. E’ quanto ha affermato il presidente dell’associazione LOGiCO, Moreno Marasco, durante il suo intervento in audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati.
“Non mi aspetto si possano scalfire posizioni già consolidate, dettate in apparenza da necessità di cassa. Tuttavia, è stata definitiva una norma illiberale e una barriera troppo alta il costo dei 7 milioni per concessione. L’aumento di 35 volte del prezzo rispetto al valore attuale non è giustificato da nessun punto di vista”.
“Occorre porre enfasi sul necessario ammodernamento normativo, di cui non si vede traccia nello schema di riordino nonostante le condivisibili priorità poste dal Governo: la tutela dei minori e dei giocatori, un’offerta di gioco secondo modelli competitivi, la repressione e contrasto del gioco illegale. Ebbene, il costo di 7 milioni di euro per le concessioni online sembra motivato da interessi di cassa piuttosto che dal generale interesse, in conflitto con i principi costituzionali ed europei. La relazione tecnica prevede anche la partecipazione di 40 concessionari sugli attuali 93. Noi invece ne stimiamo una ventina più una decina in forme aggregate. Il costo esorbitante non trova alcun riscontro negli altri mercati europei, nei quali peraltro i costi sono parametrati al volume d’affari netto e questo ci pare molto più rispettosa del principio di proporzionalità e non discriminazione”.
“In considerazione delle derive di intermediazione che sono state riscontrate nell’attività dei PVR, occorrerebbe una procedura di aggiudicazione dei diritti e una chiara definizione delle regole che al giorno d’oggi è inesistente. L’introduzione dell’obbligo di investimento pubblicitario, previsto dal provvedimento, da destinare al gioco responsabile dovrebbe andare di pari passo al superamento del divieto di pubblicità. La pubblicità è uno strumento essenziale per rendere nota l’attività legale. Il decreto è occasione per superare questo divieto con una rigida disciplina, in linea con i principi della raccomandazione della Commissione europea sulla tutela dei giocatori online del 2014. Senza poter promuovere i propri marchi si esaspera la concentrazione del mercato”.
L’associazione auspica che si possano trovare soluzioni che consentano, da un lato le spinte innovative, e allo stesso tempo che venga permesso agli attuali concessionari a continuare ad operare”. ac/AGIMEG