“FIT è l’organizzazione maggiormente rappresentativa dei rivenditori di generi di monopolio con una percentuale di soci dell’80% su 50mila tabaccherie italiane. Vorrei fare un apprezzamento al Governo perchè dopo anni di rinvii e immobilismo finalmente si mette mano sul riordino del settore, tanto atteso e positivo anche per la tutela dei giocatori. L’articolo 13 individua i luoghi dove sarà possibile aprire un conto gioco, ricaricarlo, chiudere e ricevere assistenza. Si tratta da un lato delle tabaccherie, che svolgono anche la raccolta del gioco pubblico, e dall’altro degli esercizi titolari di Tulps 86 e 88. Si tratta di un elemento di estrema chiarezza che mette fine ad un vuoto normativo che negli ultimi anni ha consentito un proliferare di PVR senza regole. Tale misura consentirà di restringere la rete dei Punti Vendita Ricarica. Avremo, quindi, una rete controllata, quindi sarà possibile esercitare un presidio più efficace e una facilità di controllo da parte dello Stato. Aver scelto le tabaccherie come PVR, è sicuramente una scelta qualificante. Parliamo di concessionari dello Stato, una categoria adeguatamente formata”.
E’ quanto ha dichiarato Emilio Zamparelli presidente di STS, in audizione nella Commissione Finanze della Camera, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi, a partire da quelli a distanza.
“Siamo soddisfatti di essere stati riconosciuti come operatori professionali di gioco. Il nostro auspicio è che ci venga riconfermato questo ruolo anche nel riordino del gioco terrestre. Al tabaccaio è già demandata la vendita di un prodotto delicato come quello dei tabacchi e da metà anni ’80 della raccolta del Gioco del Lotto, per ragioni di tutela del consumatore, dell’ordine e della salute pubblica e per certezza del gettito erariale. Per queste ragioni il tabaccaio è già adeguatamente formato e soddisfa tali obiettivi. Il decreto prevede un albo telematico per la registrazione di coloro che svolgono l’attività di PVR. E’ una scelta condivisibile che dà al consumatore la possibilità di verificare la legalità del Punto Vendita e di un maggior controllo sull’attività del PVR stesso. La criticità è legata al pagamento dell’iscrizione: 200 euro per il primo anno e 150 euro per il secondo. Tali importi sono estremamente onerosi, se rapportati alla redditività derivante da tale attività”, ha continuato.
“Incomprensibile poi la scelta di fissare una ricarica nel punto vendita di 100 euro settimanale. Questa scelta limita l’operatività del punto vendita, in contraddizione con la volontà del Legislatore di dare al giocatore una rete che sia controllabile e affidabile. Il conto gioco è uno strumento già tracciato. Nel momento in cui il giocatore apre un conto gioco fornisce generalità e documento di riconoscimento, viene adeguatamente censito. Questo succede anche quando il giocatore ricarica”, ha aggiunto.
“Chiediamo quindi una riduzione a 50 euro per l’iscrizione all’albo, una rimodulazione della stessa prevedendo il pagamento di un tantum solamente alla prima registrazione e di alzare l’ammontare della ricarica settimanale del conto gioco”, ha detto.
“Le tabaccherie solitamente sono legate ad un ambiente famigliare, legato al territorio dove opera. Spesso il cliente è conosciuto dal tabaccaio. Questo ci impone di tutelare il giocatore fragile e di intervenire. Si tratta di un intervento anche di natura morale, non solo legato alla concessione che ci viene data dallo Stato”, ha concluso. cdn/AGIMEG