Andrea Cangini (Forza Italia)
“Faccio seguito ad un’interrogazione della parlamentare on. Paola Binetti. Nel lavoro finalizzato a distinguere legale da illegale e circoscrivere perimetro gioco lecito, il decreto del maggio scorso ha introdotto una sconsiderata equiparazione tra giochi di puro intrattenimento, come biliardo e flipper, dall’azzardo vero e proprio. Ciò genera confusione nel consumatore e rappresenta un limite incongruo. Ritiene opportuno un intervento a riguardo?”
Andrea De Bertoldi (FdI)
“Riconosciamo la competenza e la professionalità del direttore Minenna. E’ condivisibile quanto detto oggi, questo è un percorso per chi crede nella legalità del gioco. In Italia siamo passati da un estremo all’altro, da quando tutto era libero e concesso ad una fase in cui il gioco è stato visto come male assoluto e bisognava creare ostacoli agli operatori legali. Mi auguro si vada verso una fase in cui il gioco sia regolamentato in modo corretto: è come lo shopping, di per sé non è qualcosa di negativo, ma puo’ diventarlo con l’abuso, come con l’alcol. Altrimenti resta un legittimo momento di svago e intrattenimento. Il compito dello Stato è controllare e regolamentare, in modo che i minori non accedano al gioco. Serve inoltre che vi sia compartecipazione da parte degli operatori del gioco legale al controllo delle ludopatie. L’app presentata dal direttore Minenna va sulla strada corretta. Tuttavia viviamo in questa fase non solo di confusione, ma di danno per il territorio e l’economia. Ad esempio in Emilia Romagna l’ 80 per cento delle sale sono chiuse a causa del distanziometro, come se un giocatore abbia problemi a spostarsi. In compenso sono stati persi migliaia di posti di lavoro, con un percorso irrazionale e non confacente all’interesse del Paese. Lei ha parlato di un testo unico di gioco, ritiene sia urgente intervenire su questi effetti retroattivi delle leggi regionali? Anche in Trentino, la mia regione, la retroattività sta portando alla chiusura delle imprese ed alla perdita di posti di lavoro. Durante la pandemia i locali di gioco legale erano chiusi, ma sono stati trovati 200 locali illegali aperti. Cosa pensa di poter fare su questi effetti retroattivi delle leggi regionali che creano differenziazioni tra regioni e regioni e tra comuni e comuni?”.
Gianni Pittella (PD)
“Ringrazio il direttore Minenna per l’impegno di grande spessore che contraddistingue l’Agenzia. Ritiene Adm di stabilire una condizione di equilibrio finanziario in grado di sostenere l’occupazione legata al settore del gioco e allo stesso tempo la sicurezza dei consumator? Inoltre, il gioco minorile attualmente viene regolamentato attraverso la tessera sanitaria: Adm ritiene utile affrontare il problema a monte tramite il controllo dei documenti di identità all’accesso delle aree gioco?”.
Stefano Candiani (Lega)
“Sarebbe utile vedere altre esperienze già fatte, quali regolamentazioni possono essere da noi prese in considerazione come esempi utili, per capire meglio come evitare certe situazioni di rischio connesse al gioco, e quali best practices adottare. C’è molta preoccupazione sull’ online, che come sempre è molto difficile da circoscrivere e gestire”.
Roberta Toffanin (FI)
“Cosa pensa dello scontrino in formato digitale per le vincite in denaro, sempre con gioco effettuato in presenza, per una maggiore sicurezza dei consumatori? Cio’ tra l’altro va incontro alle richieste del PNRR”.
Albert Laniece (Aut)
“Chiedo al direttore Minenna un focus sul Casinò de la Vallèe, in termini occupazionali. Il ruolo della casa da gioco è sempre stato di presidio importante di legalità e controllo della ludopatia”.
Fabrizio Ortis (M5S)
“Sono un regolamentista, non un proibizionista. Tuttavia il rendimento di giochi come le Vlt è iniquo, nessun giocatore consapevole si siederebbe davanti ad un apparecchio con un payout del 60%. Si può vincere con qualsiasi dei giochi offerti, ma nessuno si è mai arricchito con le Vlt, il gioco più iniquo che esista. Si puo’ aumentare il payout?”. cr/AGIMEG