“L’assestamento in esame rende disponibile sul 2022 un volume di risorse del tutto eccezionale: 577 milioni di euro. La quota più rilevante deriva dall’avanzo di amministrazione libero risultante dal rendiconto 2021, pari a 300 milioni di euro. Si tratta di una cifra importante, determinata per circa 150 milioni da maggiori entrate e, in particolare, da maggiori entrate tributarie rispetto agli stanziamenti conseguenti alla dinamica particolarmente favorevole dell’economia registrata nella seconda parte del 2021, in linea con quanto si è verificato a livello nazionale. La restante parte (circa 150 milioni di euro) deriva invece da economie di spesa.
L’elevato volume di risorse che si rendono disponibili con l’assestamento deriva poi da rilevanti poste di natura straordinaria afferenti gettiti arretrati di entrate tributarie. Nello specifico, per 49 milioni di euro si tratta di gettiti arretrati afferenti il PREU (prelievo erariale unico sulle somme giocate sugli “apparecchi da gioco”) afferenti il periodo 2004-2007 che fino ad oggi non erano stati riconosciuti dallo Stato. Tali somme non hanno formato oggetto dell’accordo con lo Stato del 2021, in quanto la spettanza non era posta in discussione (dal 2008 il PREU viene regolarmente attribuito alla Provincia), si trattava solo di procedere alla quantificazione e assegnazione da parte dello Stato. Di recente i confronti con il Ministero hanno sbloccato la situazione, consentendo il riconoscimento sul 2022 delle risorse in esame”.
E’ quanto sottolineato nell’intervento del presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti in occasione dell’illustrazione dell’Assestamento del Bilancio di Previsione della provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2022-2024 e documento di economia e finanza provinciale (defp) 2023-2025. cdn/AGIMEG