Gli Stati Generali Amusement hanno inviato una lettera, a diversi politici, in cui riportano le maggiori preoccupazioni sul futuro della filiera a seguito del decreto 18 maggio 2021 che ha esteso molti adempimenti del comparto del gioco con vincita in denaro (articolo 110 comma 6 del T.U.L.P.S.) a quello senza vincita in denaro (articolo 110 comma 7 del T.U.L.P.S.).
Secondo gli Stati Generali dell’Amusement, che rappresentano le associazioni Sapar, Federamusement, Consorzio Fee, Astro, Anesv, Acmi, Sniv, Filsea, Andimepa, Anbi, New Asgi e Ansva, con le attuali regole tecniche di omologa “molti giochi prodotti o importati negli ultimi tre anni si sono limitati a pochissimi esemplari e, per lo più, simili fra loro mentre il Resto del Mondo continua a sviluppare ed operare con giochi nuovi e tecnologie di ultima generazione”.
Le proroghe sugli adempimenti previsti hanno concesso al settore di sopravvivere, ma se entrasse in vigore l’obbligo di omologa per tutti i giochi comma 7cbis (con emissione di tickets) presenti in Italia prima del giugno 2021, almeno il 50-60% nell’attuale parco macchine scomparirebbe.
“In questa situazione – evidenziano gli Stati Generali Amusement – nessuna innovazione è stata portata ai locali negli ultimi tre anni e questo porterà rapidamente alla loro estinzione. Inoltre, tutto questo avviene nella stessa epoca storica in cui finalmente si sta rendendo possibile l’organizzazione di tornei monetari nel mondo dell’Esport, con la possibilità di partecipazione a questi anche di minori”.
“Altra menzione – prosegue la nota – meritano gli apparecchi Ante 2003 (prodotti o importati prima del 1°Gennaio 2003) per i quali dal 1° Gennaio 2025 scatterà, in assenza di ulteriori proroghe, il divieto di installazione in ogni tipologia di locale in quanto sarà impossibile omologarli poiché le ditte produttrici sono nella maggior parte dei casi ormai inattive. Per tali apparecchi sarebbe auspicabile la creazione di una categoria “vintage” che consenta agli stessi di rimanere attivi fino alla fine della loro vita utile in virtù dell’autocertificazione di conformità alla normativa comunque già espletata dagli operatori in base alla normativa del 2021.
Secondo gli Stati Generali Amusement la soluzione più semplice e veloce è “l’autocertificazione di conformità alle regole tecniche asseverate ad opera di un tecnico abilitato, da parte dei produttori e importatori dei giochi di puro intrattenimento. La definizione delle caratteristiche e delle tempistiche di tale autocertificazione sarebbe comunque lasciata alla discrezionalità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”.
Infine, la nota sottolinea che “per le irregolarità relative agli apparecchi di puro intrattenimento sono le sanzioni sono le medesime riguardanti il gioco con vincita in denaro il che appare come un evidente stortura”. lp/AGIMEG