“Lo schema di decreto in esame dovrebbe incidere sull’efficacia dell’attività svolta dalle agenzie fiscali. Finora è stata premiata più la quantità che non la qualità degli accertamenti svolti dalle agenzie, attribuendo in tal modo maggiori riconoscimenti a quei funzionari che hanno in alcuni casi accresciuto l’ammontare degli stessi accertamenti, anche al di là di quanto sarebbe stato fondato. Nella proposta di parere formulata dal relatore, che chiede di valutare, ai fini dei concorsi dirigenziali, anche i curricula dei candidati, c’è da sottolineare come tale sistema rischi di favorire proprio quelle persone che hanno rivestito finora posizioni dirigenziali, recentemente dichiarato illegittime dalla Corte costituzionale”. Lo ha detto l’on. del M5S Daniele Pesco, replicando al relatore dello schema di decreto di riordino delle agenzie Fiscali, Causi (PD). Nel corso dell’esame in Commissione Finanze alla Camera, ha poi preso la pèarola anche l’on. di Sel Giovanni Paglia che voluto sottolineare in particolare “l’esigenza di evitare di introdurre previsioni sull’attribuzione degli incarichi dirigenziali presso le agenzie fiscali che potrebbero esporsi a ulteriori censure di illegittimità, rinnovando in tal modo il problema aperto dalla recente sentenza della Corte costituzionale da cui è discesa la decadenza di numerose posizioni dirigenziali attribuite all’interno delle medesime agenzie”. im/AGIMEG