Speciale un anno di “giochi & politica”

Si chiude con il pasticcio del Governo sul contestatissimo emendamento “salva slot” il 2013, un anno che non ha portato grandissime novità nel mondo dei giochi dal punto di vista della normativa nazionale, ma che è stato caratterizzato invece da una grande intraprendenza a livello locale, da parte di sindaci e presidenti di Regione. Ecco nel dettaglio le principali novità che hanno riguardato il settore.

SLOT – la novità più rilevante del 2013 è stata senza dubbio la cosiddetta “sanatoria”: per coprire la cancellazione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa, il Governo ricorre alla definizione agevolata dei contenziosi in corso con la Corte dei Conti, il principale dei quali riguarda la vicenda delle maxipenali slot. La prima versione del decreto prevedeva che i concessionari dovessero pagare una somma fissata nel 25% della sentenza di primo grado: nel corso del passaggio in Parlamento, la quota è scesa al 20%. Dalla sanatoria, il Governo contava di incassare circa 600 milioni: in realtà le entrate si sono fermate a 350 milioni ed è stato necessario sbloccare la clausola di salvaguardia, con l’aumento delle accise su gas e alcolici e degli acconti Ires e Irap.

VLT – dal 1° aprile 2014 il Preu sale dal 5% al 5,5%, mentre il payout viene fissato all’84%: è quanto è previsto dal maxiemendamento del Governo alla legge di stabilità, approvato alla Camera con il voto di fiducia.

LUDOPATIA – Se il 2012 era stato caratterizzato dall’approvazione del decreto Balduzzi, che aveva introdotto numerose novità in tema di lotta alla ludopatia, il 2013 ha visto la Commissione Affari Sociali della Camera al lavoro su numerosi ddl che riguardano la lotta al gioco patologico. Negli ultimi mesi dell’anno, su spinta della deputata di Scelta Civica Paola Binetti, 8 disegni di legge sono stati raggruppati in un testo unico, su cui nelle prime settimane del prossimo anno i deputati della Commissione dovrebbero presentare i propri emendamenti. Il testo unico prevede, tra le altre cose, il divieto totale di pubblicità per il gioco, distante minime di 300 metri tra sale da gioco e “luoghi sensibili”, l’obbligo di utilizzo della tessera sanitaria per accedere alle slot.

IPPICA: nel 2013 è proseguita la crisi in cui il settore versa ormai da anni. La legge di stabilità ha autorizzato il Ministero delle Politiche agricole a effettuare nel 2014 le operazioni di pagamento e riscossione relative alle competenze dell’ax ASSI.

DELEGA FISCALE: l’iter parlamentare del testo, che prevede il riordino complessivo della normativa che riguarda i giochi e l’ippica, era stato avviato già nella scorsa legislatura, e interrotto con la caduta del Governo Berlusconi. Ora il percorso del provvedimento è ripartito e, dopo il via libera della Camera, il testo è all’esame della Commissione Finanze del Senato, dove i lavori procedono un po’ a rilento, anche per il sovrapporsi, negli ultimi mesi, di diversi provvedimenti che riguardavano la finanza pubblica. La delega prevede che il Governo emani i decreti delegati entro 12 mesi dall’approvazione definitiva.

BINGO – La legge di stabilità ha disposto la riattribuzione delle concessioni per il Bingo in scadenza nel 2013 e 2014, da cui si attendono entrate per 40 milioni di euro. I criteri per la riattribuzione sono: l’introduzione del principio dell’onerosità, con un minimo di 200.000 euro per ciascuna concessione e una durata di 6 anni della concessione; vengono inoltre poste in gara 30 nuove concessioni per la raccolta del Bingo.

LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE – E’ ancora in corso la raccolta delle firme (se ne devono raccogliere 50.000 in 6 mesi) per la legge di iniziativa popolare sul gioco, iniziata il 1° agosto e portata avanti dall’Italia dei valori. Il provvedimento prevede “il divieto assoluto e totale dei giochi d’azzardo diversi da quelli tradizionali e organizzati dallo Stato o da società tradizionali, quali le grandi lotterie nazionali abbinate a spettacoli televisivi, il lotto nelle sue varie forme e le scommesse sul campionato di calcio”.

LEGGI REGIONALI – Sono diverse le Regioni che, nel corso del 2013, sono intervenute con propri provvedimenti sul tema del gioco. L’ultima in ordine cronologico è stata la Puglia: li 5 dicembre il Consiglio regionale ha approvato una legge contro la diffusione del gioco patologico, che prevede misure come la tutela dei luoghi sensibili, assistenza per i soggetti dipendenti e campagne di sensibilizzazione. In Campania è nato ad aprile l’Osservatorio regionale sulla dipendenza da gioco. A luglio è intervenuta l’Emilia Romagna: tra le varie previsioni, la creazione di un’Osservatorio regionale, un marchio “Slot freE-R” e l’obbligo per i gestori delle sale da gioco di frequentare corsi di formazione predisposti dall’Ausl sui rischi del gioco patologico. Questi ultimi sono inoltre tenuti a mettere a disposizione dei clienti test di autovalutazione predisposti dall’Ausl, e depliant informativi riguardo la disponibilità dei servizi di assistenza.  Nello stesso periodo viene approvata anche la legge della Regione Lazio, anche in questo caso viene istituito il marchio regionale “Slot free – RL”, e vengono previste delle distanze minime dai luoghi sensibili. E ancora, sancisce il divieto di pubblicizzare l’apertura o l’esercizio di sale da gioco sul territorio regionale.  A ottobre il Consiglio regionale della Toscana ha approvato un testo contro la ludopatia che vieta sul territorio regionale l’apertura di sale da gioco e una distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. Sempre a ottobre anche la Regione Lombardia ha legiferato sul gioco, con una legge, approvata all’unanimità, che introduce un numero verde per le richieste di aiuto, la creazione di un marchio regionale “no slot”, agevolazioni per gli esercenti che rinunciano alle slot e una distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili. Infine, anche la Regione Abruzzo ha approvato una propria legge contro la ludopatia, con una distanza minima di 300 metri tra sale da gioco e luoghi sensibili.

INIZIATIVE DEI COMUNI: anche a livello Comunale il 2013 è stato caratterizzato da un forte dinamismo per quanto riguarda il tema del gioco. A partire dai 300 sindaci che hanno aderito al “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” e che, il 9 ottobre, hanno presentato una proposta di legge di iniziativa popolare. Il testo prevede, tra le altre cose, di esporre nelle sale da gioco il materiale informativo delle Asl, una distanza di 300 metri tra le sale e i luoghi sensibili, e l’istituzione di un Fondo per la cura della ludopatia; viene inoltre attribuita ai sindaci la competenza in materia di apertura, localizzazione e orari delle sale da gioco. Oltre alla proposta di legge popolare, per la quale è in corso la raccolta delle firme, si segnalano le iniziative prese da numerosi Comuni, Per esempio, ad Alessandria è stata votata una mozione per l’adozione di un provvedimento che incentivi i gestori dei locali a fare a meno delle slot; il nuovo regolamento urbanistico di Arezzo prevede il divieto di apertura o trasferimento di sale da gioco nel centro storico; anche il nuovo Regolamento urbano edilizio di Reggio Emilia limita fortemente la possibilità di insediamento di sale da gioco sul territorio comunale. rov/AGIMEG