Stabilità: ok da Senato al testo con fiducia, ora è legge. Preu sale al 17,5% su slot e 5,5% su vlt, arriva tassazione sul margine. Stop tassa 500 milioni, stretta su pubblicità. Baretta (Mef): “Ora riforma giochi più vicina”

Con 162 sì, 125 contrari e nessun senatore astenuto, l’Aula del Senato ha rinnovato la fiducia al governo approvando in via definitiva il disegno di legge Stabilità, che ora è legge. Molte le novità in materia di giochi. Il vice ministro all’Economia, Enrico Morando, ha definito “molto deciso” l’intervento del governo sul tema, “sia al fine di coinvolgere gli enti locali nella fissazione di limiti al gioco d’azzardo, sia per limitare le forme di pubblicità di tali attività”. Soddisfazione espressa dal sottosegretario Pier Paolo Baretta: “dopo l’approvazione di queste misure ora la riforma complessiva del settore si fa più vicina. La limitazione drastica della pubblicità, l’impegno a trovare un’intesa assieme agli enti locali, l’avvio della fase di riduzione degli apparecchi e del passaggio al remoto sono le novità principali di un progetto coerente con al delega e la bozza del decreto applicativo”. Nel dettaglio, nel testo definitivo il Preu sulle newslot si alza dal 15 al 17,5% e si riduce la percentuale minima destinata alle vincite (pay out) dal 74 al 70%. Bloccato dal 1* gennaio 2016 il rilascio di nulla-osta per nuovi apparecchi, a meno che non si tratti di una mera sostituzione delle macchinette in esercizio. Dal 1* gennaio 2017 saranno rilasciati solo nulla osta per i nuovi apparecchi “da remoto”, e non più sulle macchinette con le caratteristiche attualmente in esercizio, prevedendo la riduzione proporzionale – in misura non inferiore al 30% – del numero di nulla osta delle macchinette attive al 31 luglio 2015, riferibili a ciascun concessionario. Il parco macchine attuale dovrà essere dismesso entro il 31 dicembre 2019. Previsto un intervento anche sulla tassazione delle vlt, che dal 5 sale al 5,5%. Salta la tassa da 500 milioni di euro su concessionari e operatori di filiera, ma arriva la sanatoria per i Ctd: le agenzie di scommesse collegate ai bookmaker esteri che non hanno aderito alla sanatoria prevista dalla manovra 2014 hanno un’altra possibilità per regolarizzare la propria posizione, versando una tantum di 10mila euro e l’imposta unica pregressa. Con questa norma, si prevede di agire sugli operatori senza licenza che abbiano una “stabile organizzazione” nel nostro Paese, tramite gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate. Pronti nuovi bandi: con una gara da svolgere dal 1* maggio, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – di 10mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32mila euro) e di 5mila corner (con base d’asta di 18mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”. Per evitare interruzioni della raccolta, è prevista la proroga degli attuali concessionari di scommesse e Bingo fino alla firma delle nuove convenzioni siglate dopo il termine delle procedure di gara. Nel 2016 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli effettuerà una gara per l’attribuzione di 210 concessioni per il bingo con una soglia minima da 350mila euro. La finanziaria prevede anche che “la gara per il gioco online sia bandita per l’attribuzione di 120 concessioni” con base d’asta pari a 200 mila euro. Inserita la tassazione sul margine: a decorrere dal 1* gennaio 2017, alle scommesse a quota fissa l’imposta unica sul margine sarà del 18%, mentre sulle scommesse online del 22%. Per il Bingo online, sempre dal 1* gennaio 2017, l’imposta sarà del 20%, mentre, a decorrere dal 1* gennaio 2016, per i giochi di abilità a distanza con vincita in denaro l’imposta sul margine sarà del 20%. Per risolvere l’eterno conflitto normativo tra Stato ed enti locali, la legge di Stabilità stabilisce che, entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata Stato, Regioni ed enti locali siano definite “le caratteristiche dei punti vendita dove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale, al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, della pubblica fede dei giocatori e dei soggetti economici e prevenire il rischio di accesso dei minori di età”. Novità in tema di pubblicità, con una stretta su come deve essere girata e multe da 100mila a 500mila euro per chi non si adegua. Fermo restando quanto già stabilisce il decreto Balduzzi del 2012, “è vietata la pubblicità di giochi con vincita in denaro dalle 7 alle 22 di ogni giorno”. In ogni caso, gli spot non potranno “incoraggiare al gioco eccessivo o incontrollato”, né “omettere di rendere espliciti le modalità e le condizioni per la fruizione di incentivi o bonus”. Predisposte dai ministeri della Salute e dell’Istruzione “campagne di informazione e sensibilizzazione sui fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo, al fine di aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza correlati, nonché sui rischi che ne derivano per la salute, fornendo informazioni sui servizi predisposti dalle strutture pubbliche e del terzo settore per affrontare il problema della dipendenza da gioco d’azzardo”. Le maggiori entrate derivanti dalle norme sui giochi serviranno a finanziare un fondo da 70 milioni di euro per l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali”. Inoltre, per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico (GAP), sarà costituito un fondo da “50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2016” che si aggiunge ai 50 milioni di euro già assegnati dalla manovra dello scorso anno. dar/AGIMEG