Se il primo torneo non aveva garantito numeri esaltanti, le World Series Of Poker hanno ingranato la marcia giusta con gli eventi successivi. Spicca in particolare il “Million Maker” (evento 6 ), che segna un record. L’allettante piatto milionario per il vincitore ha consentito di battere il primato di affluenza alle World Series per un torneo diverso dal Main Event: gli iscritti sono stati 6.343, pronti a spendere 1.500 dollari di buy-in. Ottimo tra gli italiani Gabriele Lepore. Il giocatore di Sisal è partito alla grande sfiorando il tavolo finale, per un premio da 40mila dollari.
Per quanto riguarda i braccialetti è dominio nordamericano, con il canadese Charles Sylvestre che ha interrotto una serie di successi statunitensi. Anche Max Pescatori intanto ha già piazzato la sua prima bandierina. Il giocatore di Lottomatica ha chiuso al 32° posto l’Event #5, (il $2,500 Omaha/Seven Card Stud Hi-Low 8-or Better) conquistando un piazzamento che vale 5.496 dollari. In attesa di cercare l’assalto al 3° braccialetto già nei prossimi eventi, il “Pirata” si deve accontentare di una posizione di rincalzo dopo aver sognato il titolo nelle prime fasi del torneo Per quanto riguarda le grandi conferme, non tradisce mai Flaminio Malaguti, residente a Las Vegas dove gestisce un ristorante e si diletta a giocare a poker con ottimo profitto. Per lui, un vero punto di riferimento per i giocatori italiani che vanno nella Sin City, arriva un 286esimo posto da 1.907 dollari nell’evento 3. Anche in questa edizione è stato il primo a rispondere presente. Ora le speranze sono tutte per un’altra bandiera italiana alle Wsop. Dario Alioto, specialista dei Mixed Event e campione in passato nella specialità dell’Omaha, è quarto nella classifica generale dell’evento 8. Quando in gara ci sono venti giocatori, Alioto ha 261mila chip, contro una media di 145mila. Al comando della classifica generale c’è Marco Johnson (354.300). cz/AGIMEG