“Questo è un momento in cui si parla di riaperture, però il nostro settore conta 11 mesi di chiusura su 15 e ciò sta creando grandi problemi al comparto nel complesso. Alle istituzioni abbiamo cercato di rappresentare il fatto che abbiamo dei protocolli di sicurezza validi e non è un caso che da mesi non c’è settimana che passa in cui i lavoratori del settore non facciano sentire la propria voce in piazza. La ragione principale dell’evento di oggi è semplice: superata la prova della pandemia il comparto è consapevole che dovrà affrontare quello della questione territoriale. In Piemonte il problema del distanziometro si presenterà già a maggio, mentre nel Lazio arriverà a giugno. Sono misure che per le questioni urbanistiche che le caratterizzano non consentono all’offerta pubblica del gioco di essere presente in nessuna parte del territorio. Ciò riguarda la maggior parte dei territori interessati, ma dobbiamo anche prendere atto che ben 10 regioni hanno concepito dei distanziometri sostenibili assicurando alle realtà preesistenti quella funzione di presidio dei territori”. E’ quanto ha detto Geronimo Cardia, presidente dell’Associazione Concessionari di Giochi Pubblici (Acadi). ac/AGIMEG
