Vulpis (Lega Pro) ad Agimeg: “E’ arrivato il momento di cambiare quanto previsto dal Decreto Dignità e dare la possibilità ai concessionari di gioco pubblico di sostenere lo sport, ovviamente con controlli e norme per contrastare la ludopatia”

Nelle ultime settimane sono stati stipulati accordi tra importanti società di calcio italiane e società di scommesse online operanti all’estero.

La SSC Napoli ha firmato pochi giorni fa un accordo di partnership con Crocobet, società di scommesse online leader in Georgia, grazie anche alla presenza di Khvicha Kvaratskelia, che potrebbe far avvicinare i tifosi georgiani al calcio italiano .
Precedentemente anche l’Inter aveva siglato un importante accodo di sponsorizzazione con HTH, società asiatica che opera nel settore dell’entertainment sportivo e in quello delle scommesse.

Durante i match delle prime giornate di A é sorto un altro caso; sui tabelloni di bordo campo, grazie alla realtà aumentata, è passato in rassegna il logo della “Liga Stavok”, una società di scommesse con sede in Russia, che avrebbe avuto presunti legami con l’oligarca Sulejman Kerimov. Tale logo è stato visto sia in Ucraina sia in Gran Bretagna. A prescindere dalla situazione geopolitica, rimane il fatto che un operatore straniero utilizza la Serie A per sponsorizzare le sue attività di scommesse.

Dopo il Decreto Dignità del 2018 che ha impedito qualsiasi tipo di pubblicità e sponsorizzazione (non solo del calcio ma di tutto lo sport) da parte degli operatori di gioco pubblico, questi accordi con società estere hanno creato malcontento tra gli operatori italiani, che si sentono molto ed ingiustamente penalizzati rispetto agli operatori stranieri che, tra l’altro, non pagano tasse in Italia.

È arrivato il momento di dover riparlare serenamente e seriamente del “Decreto Dignità” in particolare nell’ambito del divieto delle sponsorizzazioni a club sportivi di operatori italiani di scommesse.

Queste le parole di Marcel Vulpis, vicepresidente Vicario della Lega Pro, in merito alle proteste dei gestori di scommesse in Italia riguardo alle sponsorizzazioni di club italiani con provider stranieri e in generale con una situazione che con un cambiamento sia storico che politico, dopo le elezioni del 25 settembre, potrebbe riaprire finalmente dei tavoli di concertazione.

Un cambiamento rispetto alla situazione che vi era al momento dell’approvazione e dell’entrata in vigore del Decreto Dignità che ha visto una serie di eventi eccezionali, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, che hanno cambiato il quadro economico e politico nel nostro Paese e non solo.”

Mantenendo controlli e norme contro la ludopatia, problema serio da affrontare sempre, Governo, operatori del settore, associazioni ed utenti dovranno sedersi presto ad un tavolo di concertazione. Ci devono essere le regole e i controlli, come avviene ad esempio per l’industria alimentare. Massima trasparenza in tutto quello che fa l’operatore.

La chiusura del mercato italiano ha spinto gli operatori internazionali a muoversi su altri mercati. Al momento dell’ingresso del Decreto Dignità alcune sponsorizzazioni sono passate immediatamente dal mercato italiano a quello spagnolo e successivamente in altri stati in Europa, privando alcune società nostrane di importanti introiti e facendo più ricchi i club stranieri. Le squadre italiane hanno interesse per le loro casse a prendere contatti con provider internazionali, cosa legale; sarebbe giustamente più liberale e concorrenziale avere anche operatori italiani nella vasta gamma delle scelte. Poi ognuno sceglierà l’opzione migliore.

Per quanto riguarda il problema della ludopatia chi gestisce online il gioco ha e deve sempre avere più mezzi per controllare ed intervenire per inibire queste persone, il tutto seriamente regolamentato dallo Stato. Ci deve anche essere un percorso “sanitario” tenendo conto che in molti casi sono presenti anche tipologie di disagio, come droga o alcoolismo. Questo non deve togliere il piacere di poter giocare, come fanno fortunatamente la maggior parte dei giocatori.
“Per la situazione dei provider russi presenti in alcune partite all’estero della Serie A sui tabelloni virtuali a bordo campo, si dovrebbero seguire le normative su quanto avviene anche negli altri settori dopo l’inizio della guerra in Ucraina” conclude Vulpis. mc/AGIMEG