VLT, Tar Lombardia accoglie misure cautelari contro limiti orari Milano. Avv. Giacobbe: “Sale giochi non sono in grado di reggere economicamente i limiti orari imposti dai Comuni italiani”

Il Tar Lombardia (Sezione Quarta) ha accolto l’istanza di misure cautelari annullando gli effetti della nota del Comune di Milano recante la sospensione per 3 giorni del funzionamento degli apparecchi ex art. 110 co. 6 del TULPS (Slot e Vlt) installati in un esercizio commerciale del capoluogo lombardo, così come delle ordinanze sindacali del Comune di Milano n. 63 del 15.10.2014 e n. 65 del 23.10.2014 con le quali è stata dettata la disciplina degli orari di esercizio degli apparecchi con vincita in denaro di cui all’art. 110 co. 6 del TULPS nell’ambito comunale.

“Ritenuto che l’istanza appare meritevole di accoglimento in ragione delle giornate del 12, del 13 e del 14 gennaio 2022 in cui l’attività di raccolta di gioco resterebbe sospesa fino alla trattazione collegiale della domanda cautelare, quale viene fissata per il 4 febbraio 2022, ove potranno essere peraltro più approfonditamente valutate le ragioni dedotte in sede ricorsuale”, il Tar Lombardia accoglie l’istanza di misure cautelari monocratiche e fissa per la trattazione collegiale la Camera di consiglio del 4 febbraio 2022.

L’avvocato Luca Giacobbe, che insieme agli avvocati Matilde Tariciotti e Claudia Menechini ha difeso in giudizio il titolare dell’attività, ha dichiarato ad Agimeg: “È venuto il momento di guardare in faccia la realtà: dopo il lockdown e con l’introduzione del Green pass rafforzato e della tessera sanitaria, per l’accensione delle Vlt è arduo pensare che una sala che raccoglie gioco legale in Italia sia in grado di reggere economicamente i limiti orari imposti dalla maggior parte dei comuni. Possiamo continuare a fare finta di nulla e intasare i Tar di ricorsi, ma ora bisogna fare un salto di qualità e ripristinare le condizioni minime di agibilità delle sale giochi. Aggiungo che il Tar Emilia Romagna ha di recente affermato il principio che il contesto pandemico ha cambiato radicalmente gli aspetti economici del settore e che gli enti locali dovrebbero aggiornare le istruttorie fatte al tempo dell’ emanazione delle ordinanze che hanno limitato gli orari”.

“Del resto – ha concluso l’avv. Giacobbe – tutti i dati di Adm e Mef convergono verso una riduzione della raccolta fisica del 50% rispetto ai livelli pre covid. Mi domando se non sia possibile aprire un tavolo di confronto tra Mef-Adm-Anci e operatori per salvaguardare la sostenibilità del gioco legale in Italia e quindi garantire la legalità, la tutela del giocatore, il gettito erariale, i lavoratori e le imprese”. cr/AGIMEG