“Visto che i provvedimenti impugnati in primo grado, sono stati assunti in dichiarata applicazione di un regolamento comunale che stabilisce limitazioni e distanze minime all’insediamento di sale giochi, nel dichiarato obiettivo di prevenire le ludopatie” e “atteso che gli appellati nell’evidenziare tale circostanza, hanno reiteratamente chiesto al Collegio di valutare l’opportunità di disporre la sospensione del giudizio in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale”, il Consiglio di Stato “in sede giurisdizionale sospende il giudizio”. E’ quanto si legge in una serie di ordinanze emanate dalla Quarte Sezione del Consiglio di Stato su alcuni ricorsi promossi dal Comune di Vicenza sull’ordinanza comunale che stabilisce orari e distanze minime delle sale giochi in città e che il Tar Veneto aveva bloccato. Il Consiglio di Stato ha pertanto stabilito di sospendere il giudizio in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale, adita nel 2012 dal Tar Piemonte, sulla medesima questione. Il regolamento comunale di Vicenza, così come quello di numerose città italiane, prevede una distanza minima della sala gioco di 500 metri da chiese, scuole e altri luoghi “sensibili”. im/AGIMEG