Ripartire dalle periferie già esistenti per l’attuazione di politiche di riqualificazione, senza aggiungerne di nuove. L’urban sprawl è un fenomeno di crescita disordinata di una città: un’espansione con aree a bassa densità abitativa e agglomerati urbani sparsi senza una reale pianificazione. I rischi sono: dipendenza dal trasporto privato con maggior inquinamento, calo della coesione sociale e aumento del consumo di suolo.
Secondo il Rapporto sul consumo di suolo 2022 di Ispra, ogni secondo in Italia circa 2 m² di terreno vengono strappati all’agricoltura e ai boschi, la maggior parte per realizzare nuovi complessi residenziali ed edifici, anche in zone dove l’aumento demografico è assente. Gli edifici non utilizzati e degradati rappresentano oltre 310 km² del suolo consumato: una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli insieme.
Proprio le periferie sono il tema della “Milano Arch Week” dedicata ad architettura, trasformazioni urbane e futuro delle città che, la scorsa settimana, ha visto lo svolgimento di più di 50 eventi e 40 luoghi coinvolti, dal centro fino ai quartieri più esterni. Anche Tunnel Boulevard, il progetto di T12Lab che coniuga arte, sport, sostenibilità ambientale e sociale, realizzato con il sostegno di IGT Italia in collaborazione con LifeGate, ha partecipato alla manifestazione con eventi lungo i tunnel di via Padova e via Merano. lb/AGIMEG