Il Tribunale di Roma ha rigettato la domanda risarcitoria presentata da Stanleybet “per illegittimo esercizio di funzioni amministrative nei confronti del funzionario pubblico”. Stanleybet aveva infatti citato in giudizio due funzionari di Aams, Lucilla Flamini e Pietro Ferrara, affinché fosse dichiarata la loro personale responsabilità per colpa grave in relazione all’emissione di avvisi di accertamento e conseguentemente fossero condannati a risarcire tutti i danni cagionati. I due funzionari avevano avviato una verifica sul pagamento dell’imposta unica sulle scommesse nei confronti di numerosi ctd di Stanleybet. Il Tribunale di Roma ha sottolineato come non “possa elevarsi un rilievo di colpa grave, atteso che i funzionari pubblici hanno applicato la normativa nazionale secondo un’opzione ermeneutica largamente condivisa dall’organo giurisdizionale deputato alla verifica della legittimità degli atti tributari e, in quanto tale, istituzionalmente deputato a delineare l’interpretazione giuridica da osservare da parte degli organi amministrativi”. “Rimane ferma la valutazione che gli atti posti alla base della pretesa risarcitoria sarebbero stati emanati in un contesto interpretativo alquanto complesso ed intricato, sicché l’aver optato per la soluzione poi soccombente, quantunque largamente condivisa nel momento dello svolgimento dell’attività, sarebbe comunque configurabile alla stregua di una delle plausibili interpretazioni, ben lungi dal configurare la colpa grave”. “I funzionari pubblici – si legge ancora nella sentenza – si sono attenuti al “diritto vivente”; se anche gli organismi giurisdizionali nazionali e sovranazionali mutassero l’opzione interpretativa, comunque sarebbe da escludere la responsabilità dei funzionari per gli atti precedentemente adottati nel rispetto dell’opzione ermeneutica elaborata dalla giurisprudenza di merito al momento dell’emanazione degli atti”. es/AGIMEG