Tredese (Pres. Elmac) ad Agimeg: “L’Asia Amusement & Attractions Expo ricca di prodotti innovativi ed interessanti. La politica cinese, a differenza dell’Italia, vede il comparto dell’amusement come un valore aggiunto di cultura e occupazione”

Oggi è il giorno conclusivo dell’Asia Amusement & Attractions Expo che si è tenuto dal 10 al 12 maggio a Guangzhou, in Cina. Tra i tanti visitatori accorsi c’era anche il presidente di Elmac, Tiziano Tredese, che ha rilasciato una intervista ad Agimeg sulle sue impressioni riguardo alla fiera e alle differenze di atteggiamento della politica nei confronti del settore dell’amusement.

“Sono stato all’Asia Amusement & Attractions Expo in Cina che si è svolto dal 10 al 12 maggio a Guangzhou. Vi erano 10 padiglioni ricchi di prodotti innovativi ed interessanti. Addirittura, per la prima volta, ho visto una sezione interamente dedicata al biliardo. Ovviamente tra i prodotti principali vi erano gru e ruspe modernissime e veramente interessanti“. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg il presidente di Elmac, Tiziano Tredese.

In merito alle difficoltà che incontrano gli imprenditori dell’amusement ha dichiarato: “Le regole del mercato italiano continuano ad essere eccessivamente limitanti per gli operatori del settore. In particolar modo mi riferisco alla farraginosa procedura di omologazione dei prodotti. Faccio un esempio: ho acquistato un prodotto lo scorso febbraio e solo oggi sono riuscito ad avere l’ok definitivo. Queste lungaggini non mi hanno permesso di venderlo o di farlo utilizzare nel corso di questi mesi. Questo fa capire come non sia possibile svolgere il proprio lavoro in maniera normale e al pari degli altri Paesi del mondo”.

“All’Asia Amusement & Attractions Expo – prosegue Tredese – sono venuti i vertici della politica cinese ad augurare un futuro prospero alle aziende del settore perché hanno capito che è un comparto che oltre a generare intrattenimento può essere fonte di cultura e occupazione. In Italia questo non è mai successo e anche da questi particolari si nota una differenza culturale con gli altri Stati. I nostri politici non ci dedicano l’attenzione che invece meritiamo”. ac/AGIMEG