Tredese (neo pres. consorzio FEE) ad Agimeg: “Daremo battaglia per il decreto sulle omologhe che sta uccidendo il settore. Al lavoro anche per la fiera dedicata ai comma 7”

Oggi il consorzio FEE ha eletto come nuovo presidente Tiziano Tredese, titolare della ELMAC. Agimeg ha chiesto al nuovo presidente quali saranno i punti principali su cui si baserà per il suo nuovo incarico.

“Sono in attesa con 5 omologhe dal 29 aprile e non ce la faccio ancora ad uscire da questo supplizio.

Con il mio nuovo ruolo mi batterò con tutte le mie forze e quelle del consorzio perché tutto ciò possa finire.

Il decreto delle omologhe rappresenta la morte di tutti noi distributori.

Le regole devono cambiare! In particolar modo, parlo delle regole del comma 6 che non devono assolutamente ricadere sul comma 7, perché tra i due c’è una bella differenza.

Come detto mi batterò affinché il comma 7 sia riconosciuto, come in tutto il mondo, come un gioco di puro divertimento.

Per dare un esempio dell’assurdità, relativamente alle omologhe, della normativa alla quale siamo sottoposti basta pensare a due moto, che in una sala giochi occupano 4 metri quadrati di spazio e che costano 25mila euro: cosa possono essere se non un videogioco?

Come potrò io mai essere in grado di trasformare una cosa da 25mila euro in un gioco d’azzardo? Tutto ciò è ridicolo!

Il solo pensare di richiedere delle documentazioni molto particolari, a ditte che sono dall’altro capo del mondo, solo per procedere nell’omologazione di apparecchi da divertimento è una cosa antidiluviana, fuori mercato è fuori ogni logica.

Personalmente ho apparecchi per 150mila euro fermi a causa delle regole improponibili di un decreto che come consorzio chiederemo di modificare se non addirittura di stracciare”.

Il neo presidente del consorzio FEE è anche intervenuto sulla questione di una fiera dedicata ai comma 7.

“Il consorzio discuterà con Sapar per capire se c’è la possibilità di avere condizioni migliori rispetto a quelle che abbiamo ora. Come alternativa a Rimini c’è Bergamo, allettante dal punto di vista economico. Ci sono quindi due possibilità.

C’è chi è pro Rimini e che è pro Bergamo, ma ora è comunque tutto rimandato a fine agosto, quando faremo una nuova riunione con tutti i soci per sentire l’opinione di tutti.

Parlerò con la Sapar per avere anche un loro parere e poi eventualmente parlare insieme con Rimini.

Faremo sicuramente delle richieste migliorative rispetto ad ora. Abbiamo semplicemente pensato: “e se Rimini non ci fosse più, dove potremmo andare?” abbiamo quindi cercato un’alternativa e l’abbiamo trovata.

Nel caso in cui la maggioranza decidesse di voler cambiare, cambieremo. Il tutto è un discorso molto aperto ed ampio, ci tengo a chiarire che noi non abbiamo assolutamente nulla contro Rimini”. lp/AGIMEG