In Toscana, è stato varato dalla giunta il Piano regionale di contrasto al gioco, con le modifiche e le integrazioni necessarie per avere l’ok del Ministero. E confermato il finanziamento di oltre tre milioni (3.158.995 euro) assegnato alla Toscana dal Ministero per la realizzazione delle azioni previste dal Piano. Tutto questo è contenuto in una delibera portata in giunta dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, e approvata nel corso della seduta dello scorso lunedì. “In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza – dice l’assessore Stefania Saccardi -. Con questo piano abbiamo voluto mettere in campo azioni e iniziative a vari livelli – informazione, prevenzione, formazione, ricerca, monitoraggio -, molte rivolte ai giovani, per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d’azzardo patologico”. Il Piano, che in realtà era stato approvato dalla giunta esattamente un anno fa, con una delibera del 10 luglio 2017, ha avuto poi un percorso accidentato, come del resto i Piani varati da tutte le altre Regioni. Infatti – si legge in una nota della Giunta regionale Toscana -, in seguito a un ricorso del Codacons, il Tar del Lazio aveva annullato gli atti di approvazione di tutti i Piani regionali disposti dal Ministero, e reso momentaneamente indisponibili le somme assegnate alle Regioni. In attuazione della sentenza del Tar del Lazio, il Ministero ha riavviato la procedura di approvazione di tutti i Piani regionali, che sono stati integralmente sottoposti a nuova valutazione da parte dell’Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco. In quella sede il Piano della Toscana ha avuto valutazione positiva, con osservazioni relative alle procedure di selezione dei soggetti del privato sociale individuati come titolari di alcune azioni previste dal Piano stesso. Il Ministero ha chiesto quindi alla Toscana di rimodulare il Piano, tenendo conto delle indicazioni dell’Osservatorio. La rimodulazione eseguita dalla Toscana ha riguardato: l’affidamento delle azioni di prevenzione di carattere regionale, precedentemente affidate a soggetti del privato sociale, ad Anci Toscana, che farà quindi la selezione e individuazione degli enti del terzo settore idonei ad attuare le azioni progettuali di prevenzione; l’estrapolazione dal Piano delle azioni sperimentali di cura e riabilitazione nelle strutture residenziali e semiresidenziali, in quanto interventi contenuti nei Lea, e quindi finanziabili con risorse del Fondo sanitario indistinto. Per tutto il resto, il Piano è rimasto invariato. Con le risorse di 3.158.995 euro assegnate dal Ministero della salute, la scelta strategica della Regione è stata quella di investire prevalentemente sul versante della prevenzione, scelta condivisa all’unanimità anche dall’Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, dalle Asl, dall’Anci Toscana, dalle Società della Salute e dalle Zone Distretto, dal Coordinamento regionale sul Gioco d’azzardo patologico e dalle Associazioni regionali del terzo settore maggiormente rappresentative e con comprovata esperienza nella tematica GAP. Il fondo è stato quindi ripartito così: 2.158.995 euro per azioni di interesse regionale; 1.000.000 di euro per azioni di interesse locale/territoriale. Queste le azioni di carattere regionale: interventi di indirizzo, sostegno e coordinamento alle Asl e agli Enti locali, campagna regionale di informazione, sensibilizzazione e prevenzione con realizzazione logo “No Slot”, organizzazione di eventi formativi su base regionale per diversi target, compreso medici di medicina generale, polizia municipale e operatori del commercio, personale e gestori di sale giochi, elaborazione di strumenti di monitoraggio, valutazione e reportistica sulle azioni di piano di carattere regionale e territoriale Indagini epidemiologiche, di ricerca e valutazione dei percorsi di cura (PDTA, Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali GAP), interventi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione rivolti a insegnanti, studenti e famiglie degli istituti scolastici di primo e secondo grado, interventi di sensibilizzazione, informazione, prevenzione e formazione rivolti al personale e ai volontari delle Associazioni regionali maggiormente coinvolte nella tematica GAP, interventi rivolti alle fasce di popolazione con marginalità sociale, nelle zone montane e a forte rischio di povertà sociale, interventi di prevenzione rivolti alla popolazione adolescente e giovanile attraverso l’utilizzo dei social network, realizzazione di un numero verde dedicato e di un Centro Ascolto anche per attività di sostegno online. E queste le azioni di carattere territoriale: consulenza economica e legale sui fenomeni di indebitamento e sovra indebitamento delle famiglie, iniziative pubbliche rivolte ai cittadini con la collaborazione degli Enti locali e delle Associazioni del territorio, prevenzione scolastica con interventi di formazione degli insegnanti, di educazione fra pari, di laboratori didattici e multimediali con gli studenti e con il coinvolgimento delle famiglie e/o loro associazioni, iniziative formative specifiche per professionisti della sanità, della scuola, dei servizi sociali, delle associazioni del territorio, dei gestori e operatori sale gioco, sperimentazione di interventi di prossimità fisica e on line per facilitare la consapevolezza dei giocatori, interventi specifici rivolti a comunità straniere, iniziative rivolte alla prevenzione e sensibilizzazione nei luoghi di lavoro, iniziative di formazione rivolte ai medici di medicina generale. cdn/AGIMEG