Tassazione sui giochi: intervenire per razionalizzare il prelievo fiscale. Dalla situazione attuale all’atteso riordino

La ripresa del gioco, dopo la pandemia, mostra concreti segnali, come emerge dai dati forniti dal Libro Blu dell’Agenzia Dogane e Monopoli. In particolare, la raccolta dovrebbe superare il traguardo dei 150 miliardi di euro, in aumento del 36% rispetto al 2021 ma anche rispetto al 2019, anno prepandemia.

Come noto, la dinamica della raccolta non è necessariamente indicativa della dinamica della spesa delle famiglie, grandezza che esprime l’effettivo volume delle perdite (e, quindi, il volume d’affari del settore del gioco) e che si ottiene sottraendo dalla raccolta la restituzione in vincite, il cosiddetto payout.

I valori assoluti della spesa sono di gran lunga inferiori rispetto ai valori della raccolta, in quanto il payout, che presenta notevoli differenze tra gioco e gioco, si attesta mediamente intorno all’80%.

Negli anni scorsi, ad un aumento progressivo della raccolta non ha fatto seguito un proporzionale aumento della spesa, che presenta un profilo decisamente più piatto. Questo è dovuto al fatto che giochi a payout  molto più elevato (per esempio, il gioco online) si sono sostituiti e sono diventati preponderanti rispetto ai giochi tradizionali. Questi giochi, a parità di raccolta implicano un rendimento erariale sensibilmente inferiore.

C’è da dire che se la variabile spesa restituisce un’idea più precisa dell’effettivo impegno economico connesso al gioco, il volume della raccolta è comunque una variabile importante – soprattutto dal punto di vista sociale – perché è indicativo del tempo consumato nel gioco.

Il peso fiscale dei vari giochi, rispetto alla raccolta, segna notevoli differenze.

Si possono definire tre fasce di incidenza fiscale dei giochi in relazione alla raccolta:

– intorno al 30 per cento;

– tra il 10 e il 17 per cento;

– da 0,1 al 4 per cento.

Assume, inoltre, rilievo la percentuale di raccolta rispetto alle tre fasce.

Peso fiscale dei giochi sulla raccolta.

PESO FISCALE (%)

GIOCO

28-32

– Giochi numerici a totalizzatore

10-17

– Apparecchi

– Bingo

– Lotterie

– Lotto

0,1 – 4

– Gioco on line

– Ippica

– Scommesse sportive

– Scommesse virtuali

– Betting exchange

Spostando la tassazione dalla parte più alta alla parte intermedia o alla parte più bassa, a parità di raccolta si perde gettito erariale.

Ad esempio, ipotizzando che il gioco mediante apparecchi abbia un peso fiscale, rispetto alla raccolta, pari al 16% e che il gioco online abbia un peso fiscale, rispetto alla raccolta, pari all’1%, significa che per mantenere lo stesso gettito ove la raccolta mediante apparecchi diminuisse quella on line dovrebbe aumentare di 16 volte.

In tale contesto assume rilievo anche la percentuale di raccolta dei singoli giochi rispetto al totale complessivo.

In proposito si osserva che, sulla base dei dati al 30 giugno 2022, la raccolta mediante apparecchi (peso fiscale, oltre il 16% sulla raccolta) costituisce circa il 25% della raccolta complessiva (nel 2019 era oltre il 42%) mentre la raccolta del gioco a distanza (peso fiscale meno dell’1%) costituisce oltre il 40% della raccolta complessiva (nel 2019 era meno del 24%).

Quindi, tra il 2019 e il 2022 si è registrata una diminuzione di raccolta mediante apparecchi pari a circa 17 punti e un aumento della raccolta per il gioco on line di circa 16 punti.

Tenuto conto di quanto si è detto poc’anzi e considerato che il differenziale fiscale (sulla raccolta) tra il gioco con apparecchi e il gioco a distanza è di circa 15 punti, ne deriva una diminuzione degli introiti fiscali, solo parzialmente compensata da un aumento della raccolta complessiva (da 110 miliardi nel 2019 a 150 miliardi – stimati – nel 2022) e dalla buona perfomance delle scommesse sportive, che danno un rendimento fiscale, sulla raccolta, di oltre il 3%.

Il settore Lotto e Lotterie, anch’esso ad alta incidenza fiscale, regge, segnando una raccolta 2022 più o meno corrispondente, nel totale, a quella del 2019.

Quanto sopra dovrà essere tenuto presente in sede di riordino, quando dovrà porsi mano anche ad una rivisitazione della fiscalità dei giochi, oggi dispersa tra una moltitudine di regimi (imposte, prelievi erariali, utili, ecc.) che condizionano la fruizione delle diverse opzioni, anche al fine di razionalizzare il comparto sotto il profilo tributario, omogenizzando, per quanto possibile, i prelievi e le corrispondenti normative. rf/AGIMEG