Tar Veneto: annullata ordinanza su limiti orari comune di Breganze (VI). “Prima di adottare regolamentazioni così restrittive, necessaria specifica analisi territoriale”

Il Tar Veneto ha accolto il ricorso di una sala giochi di Breganze, in provincia di Vicenza, annullando l’ordinanza del Sindaco del Comune di Breganze che disciplinava gli orari di esercizio delle sale giochi e degli apparecchi con vincita in denaro, in attuazione della Legge del 2019.

La Giunta regionale del Veneto aveva adottato la deliberazione n. 2006 del 30 dicembre 2019, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione (B.U.R.) n. 5 del 10 gennaio 2020, con l’obiettivo di rendere omogenei sul territorio regionale gli orari di interruzione del gioco. Questi orari, stabiliti per prevenire e contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico, erano suddivisi in tre fasce:

  • 07:00 – 09:00: Rischio per minori, giovani, donne, lavoratori e persone inoccupate.
  • 13:00 – 15:00: Rischio per anziani, lavoratori, persone inoccupate e giovani.
  • 18:00 – 20:00: Rischio per tutte le fasce di popolazione.

La società, operante nel Comune di Breganze, e rappresentata dagli avvocati Cino Benelli e Generoso Bloise, aveva impugnato la deliberazione della Giunta regionale e l’ordinanza del Sindaco. Nel ricorso, la società ha sostenuto che la delibera regionale fosse in contrasto con varie disposizioni costituzionali e legislative e che mancasse una adeguata istruttoria per giustificare tali restrizioni. Inoltre, l’ordinanza del Sindaco avrebbe aggravato le restrizioni, aggiungendo ulteriori fasce orarie di chiusura rispetto a quelle regionali, senza una motivazione adeguata basata sulle specificità locali.

Il TAR Veneto, esaminando il caso, ha riscontrato che l’ordinanza del Sindaco di Breganze non era supportata da una sufficiente istruttoria. La decisione di ampliare le fasce orarie di interruzione del gioco non era adeguatamente giustificata, sebbene fosse legittima la volontà di contrastare la ludopatia.

Il TAR ha evidenziato che la sola relazione dell’ULSS n. 7 Pedemontana, che forniva dati generali sul fenomeno della ludopatia nel distretto, non era sufficiente senza una specifica analisi del contesto locale del Comune di Breganze. La sentenza ha quindi annullato l’ordinanza comunale, ritenendo che l’amministrazione comunale debba effettuare una valutazione dettagliata delle peculiarità locali prima di adottare regolamentazioni così restrittive. sb/AGIMEG