Tar Lazio ribadisce la legittimità dei DPCM: “Decisione di sospendere le attività di gioco bilanciata dalle esigenze sanitarie dovute alla pandemia”

Diversi operatori di gioco si sono appellati al Tar del Lazio per contestare la legittimità dei DPCM che avevano disposto la chiusura delle sale giochi a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid.

Il Tribunale afferma che è “evidente che, nell’amplissima discrezionalità di cui gode il Governo nel perseguire gli obiettivi di politica sanitaria prefissati – data la straordinaria situazione pandemica (v. Tar Lazio, sez. I, 19 febbraio 2021, n. 2102) – l’inibizione di attività quali quella della società ricorrente si rivela legittima“.

I giudici aggiungono che “da un lato, invero, non vi sono – allo stato – evidenze scientifiche certe di come si propaghi il virus, avendosi solo indizî che l’esposizione di un individuo sano ad uno contagiato (anche asintomatico) determina un elevato rischio di infezione; dall’altro, notoriamente, nelle sale scommesse si assembrano persone che possono stazionare lungamente in esse. Dati questi elementi d’esperienza, è evidente che la frequentazione delle sale scommesse espone i relativi avventori ad un elevato rischio di contagio, sicché pienamente logica e razionale è la sospensione delle relative attività (v. Tar Calabria, sez. I, 9 maggio 2020, n. 841, che annullava un’ordinanza regionale che consentiva la riapertura di alcune attività di ristorazione)”.

In conclusione, “può affermarsi che il d.p.c.m. 14 gennaio 2021 abbia compiuto un equo bilanciamento dei contrapposti interessi coinvolti: esso non appare viziato da illogicità o incongruità, essendo stato adottato all’esito di puntuale istruttoria, risultando idoneo (almeno in astratto) a contenere quanto più possibile i contagi, in un quadro emergenziale straordinario, imprevedibile ed in continua evoluzione”.

Con queste motivazioni il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi e ha confermato la legittimità delle disposizioni governative. ac/AGIMEG