Potrà rimanere aperta fino al prossimo 9 ottobre una sala giochi di Fidenza, anche se non in regola con la mappatura dei luoghi sensibili. Lo ha deciso il Tar Emilia-Romagna sezione di Parma disponendo il rinvio della trattazione del merito della causa tra la società Duemilauno Bingo S.r.l. e il Comune della provincia di Parma alla pubblica udienza.
Nello specifico il ricorso riguarda l’annullamento dell’ordinanza che ha disposto la chiusura definitiva dell’attività di Sala giochi esercitata dalla società.
Tale rinvio di otto mesi è dovuto al fatto che l’udienza in questione è legata ad un ricorso presentato davanti al Consiglio di Stato la cui trattazione del merito è prevista per il prossimo 27 marzo.
I fatti risalgono al 2018. Il Tar Emilia-Romagna sezione Bologna ha dapprima respinto il ricorso, poi la ricorrente ha presentato appello al Consiglio di Stato che ha accolto l’istanza cautelare e, per l’effetto, ha sospeso l’esecutività della sentenza impugnata. “Nelle more della definizione del giudizio d’appello, il Comune di Fidenza, con ordinanza oggetto dell’odierno gravame, ha disposto la chiusura definitiva dell’attività di sala bingo esercitata dalla società Duemilauno Bingo s.r.l.”, specifica la sentenza.
L’ordinanza di chiusura dell’attività è un atto consequenziale al provvedimento del Comune di Fidenza del 16 marzo 2018, avente ad oggetto la mappatura dei luoghi sensibili.
“Considerato che: con decreto presidenziale del 19 luglio 2023, questo Tribunale ha accolto l’istanza di misure cautelari provvisorie, così motivando «considerato che, in ragione degli effetti che si determinerebbero medio tempore, emerge una situazione di estrema gravità ed urgenza tale da richiedere la sospensione dell’efficacia dell’atto impugnato; Ritenuto che, naturalmente, resta impregiudicata ogni statuizione sui profili di rito e di merito del ricorso, da rinviare alla trattazione collegiale»; con ordinanza collegiale del 31 agosto 2023, questo Tribunale ha accolto l’istanza cautelare, consolidando gli effetti del decreto presidenziale, ritenendo sussistente «il periculum in mora derivante dal grave pregiudizio che la ricorrente subirebbe dall’immediata esecuzione dell’ordinanza di chiusura» e ha fissato per la trattazione del merito l’udienza pubblica del 21 febbraio 2024, valutando peraltro che la definizione della controversia in esame non potesse prescindere da quella del ricorso in appello pendente, riguardante gli atti presupposti rispetto all’ordinanza di chiusura impugnata”, aggiunge la sentenza.
“Preso atto dell’istanza di rinvio formulata dalla Regione Emilia-Romagna, con deposito del 19 gennaio 2024, motivata in ragione del fatto che nel giudizio pendente avanti al Consiglio di Stato, Sez. IV, R.G. n. 3948/2023, l’udienza di trattazione del merito è stata fissata per il giorno 27 marzo 2024; ritenuta la sussistenza, nella fattispecie, di un caso eccezionale in presenza del quale disporre il rinvio della trattazione della causa, atteso che la definizione della controversia oggetto del giudizio di appello, riguardante gli atti presupposti rispetto all’ordinanza di chiusura in questa sede impugnata, si presenta idonea ad incidere sugli esiti del presente giudizio, così come già rilevato in sede cautelare”, aggiunge.
Il Tar ha quindi deciso di rinviare la trattazione del merito alla pubblica udienza del giorno 9 ottobre 2024. cdn/AGIMEG