Dopo il calo del 2020 si è assistito ad un forte aumento delle segnalazioni antiriciclaggio nel corso del 2021. In particolare, mentre si è avuto anche per il 2021 una battuta d’arresto in merito alle segnalazioni derivanti dalla rete fisica del gioco (verosimilmente legata alle sospensioni dell’attività causa COVID) sono aumentate del 66,7% quelle da parte degli operatori del gioco on line.
E’ quanto emerge dallo Studio condotto dalla CGIA di Mestre insieme ad As.Tro, i cui risultati sono stati resi noti oggi a Roma.
Nel corso degli anni è progressivamente aumentata l’incidenza delle segnalazioni provenienti dal comparto del gioco. Nel 2013 rappresentavano 1,2%, nel 2016 sono arrivate al 2%, per superare il 5% a partire dal 2018, nel 2021 sono il 5,5% del totale delle segnalazioni.
Sulla quantificazione del “Gioco Illegale” non vi sono stime puntuali, tuttavia:
– Nel 2018 la Guardia di Finanza ha stimato come il volume del gioco illegale ammonti a circa 20 miliardi di euro
– Nel 2022 il direttore di ADM Marcello Minenna ha dichiarato che sulla base delle ultime stime dei sistemi di monitoraggio dell’illegalità il gioco illegale «cuba ormai tra i 10 e i 15 miliardi di euro»
– scommesse illegali (l’ADM ha stimato in circa 5.000 gli esercizi, operanti sul territorio dello Stato, che effettuano raccolta di scommesse al di fuori della rete legale; è una vera e propria rete parallela risultando pari a circa 14.000 gli esercizi che invece versano le imposte dovute); (Fonte Corte dei Conti Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2016)
– offerta di gioco illegale di diversa tipologia attraverso internet (mediamente ogni anno venivano inibiti circa 600 siti illegali, mentre si registrano oltre 650 milioni di tentativi di accesso). Nel 2020 e nel 2021 i valori sono crollati rispettivamente a 297 e a 197 siti inibiti e a 64 e a 0,26 milioni i tentativi di accesso in quanto la modalità di offerta dei contenuti illegali si è spostata utilizzando i social network
– messa a disposizione di apparecchi con vincite in denaro illecite (nel 2017 la Guardia di Finanza ne ha sequestrato 2.555); (Fonte Corte dei Conti Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2017)
– Scommesse clandestine via web (Sono passate da 1,8 mld nel 2015 a 4,5 mld nel 2019)
Nel 2006 a fronte di una raccolta effettiva di 43,5 miliardi di euro, la quota legale era solo il 35%, mentre la parte illegale ammontava a 28,1 miliardi di euro. Considerato che nel 2011 la raccolta è stata pari a 44,6 mld di euro e che l’anno successivo si è arrivati a circa 49 miliardi si ritiene che sia avvenuta una importante operazione di emersione.
Questo è stato possibile grazie a un proficuo percorso condotto dall’Amministrazione Finanziaria, che (in particolar modo nel periodo 2009 – 2012) ha agito sia introducendo nuove forme di gioco (nel 2009 sono state introdotte le VLT), sia prevedendo elevati standard di qualità funzionali soprattutto ad assicurare la trasparenza e il controllo del gioco lecito (introduzione delle AWP2 dotate di un efficacie sistema in grado di contrastare maggiormente le alterazioni).
Le possibilità di ricevere un controllo sono molto elevate se si considera che in media vengono effettuati oltre 35.000 controlli annui. In particolare per gli esercizi con AWP la probabilità di essere sottoposti a un controllo supera il 40% (stima su dati 2018 – 2019).
La Corte dei Conti sottolinea che il tasso di presidio dei giochi fisici (Apparecchi e scommesse) è di 1/5 più elevato rispetto a quello relativo alla totalità dei giochi (Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2021) Nel 2020 e nel 2021 si è avuto un rilevante crollo delle verifiche a causa del lungo periodo di sospensione delle attività che ha colpito il settore per l’emergenza sanitaria. Nel 2021 l’Indice di presidio del territorio (rapporto tra controlli e numero esercizi dell’intero comparto gioco) è stato pari al 20%.
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