Stefano Melani (Centro Formazione Croupier): “Casinò luogo di svago, i giocatori devono capire quando fermarsi”

Il mondo dei casinò protagonista alla BBC nella trasmissione radiofonica Business Daily. Condotta da Leanna Byrne, la puntata dal titolo “Making money on the table” ha analizzato il dietro le quinte dei casinò e delle sale da gioco, intervistando alcuni protagonisti della scena mondiale. Tra questi anche l’italiano Stefano Melani del Centro Formazione Croupier, l’ente che si occupa di formazione e reclutamento dello staff nei vari casinò italiani ed internazionali.

Melani, croupier dal 1991 e con esperienze anche a Londra e in Svizzera, ha spiegato cosa significa lavorare dietro al tavolo da gioco: “Il croupier è la prima linea del casinò, la faccia del casinò, e molto dipende dalle sue professionalità. Bisogna avere capacità matematiche, relazionali e di resistenza allo stress. Il numero dei giocatori e la loro soddisfazione dipende molto anche da noi”, le sue parole ai microfoni della BBC.

Melani ha poi analizzato le potenziali problematiche del gioco: “Perdere soldi purtroppo fa parte di questo mondo. Il rischio c’è e i giocatori devono capire quando fermarsi. Questo è uno dei grandi argomenti di discussione all’interno dei casinò ed è un topic che merita grande attenzione e va affrontato anche da noi del settore. Ci sono persone che si fanno prendere la mano e mettono a repentaglio la stabilità economica propria o della famiglia, bisogna far capire agli scommettitori quando è necessario fermarsi”.

E l’aspetto più divertente nel fare il croupier in un grande casinò? “Spesso capita di avere a che fare con celebrità, attori, re e principi… si vede che giocano per il piacere di farlo, che vengono al casinò solo per divertirsi ed è questo lo spirito che ci piace”.

Nel corso della trasmissione è intervenuto anche Dara O’Kearney, giocatore professionista poker: “Ho sempre avuto un forte spirito competitivo e mi sono sempre piaciuti i giochi di strategie, quindi mi sono avvicinato al poker. Nel giro di un anno ho iniziato a guadagnare grazie al poker e quindi ho deciso di dedicarmi a tempo pieno”, il suo racconto alla BBC.

“L’importante è non focalizzarsi su una singola vittoria o sul fatto di voler vincere un grande torneo, conta essere costanti. Quando ho iniziato, un giocatore del mio livello poteva guadagnare circa 250 mila sterline all’anno, ma giocando tanto e con l’esperienza si arriva fino a 600 mila. I conti si fanno nel lungo termine, bisogna avere pazienza senza farsi influenzare dai risultati nel breve termine”, conclude O’Kearney.

Con lui in collegamento da Las Vegas anche David Schwartz, storico del gioco e dei casinò: “Il gioco e le scommesse fanno parte della storia dell’uomo da sempre, sin dai tempi antichi. I casinò sono sempre stati costruiti in zone isolate, sia in Europa sia negli Stati Uniti: basta vedere Las Vegas che è nel deserto e lontano tutto – il suo excursus storico – I casinò sono luoghi importanti e da preservare perché consentono di riunire il gioco e le scommesse in un unico luogo, circoscrivono l’attività in un unico posto. I casinò sono luoghi di aggregazione, si può andare anche solo per un drink al bar o mangiare al ristorante, devono essere visti come luogo di svago”. lb/AGIMEG