Speciale 8 marzo: Elisabetta Gregni, Legal & Regulatory Affairs Manager in Novomatic Italia

“Nei prossimi anni vedremo molte donne nei ruoli apicali anche per la loro forza di cercare sempre un confronto costruttivo a tutti i livelli. Anche in Novomatic si va verso questa direzione”

 

 

Cosa vuol dire oggi essere donna nel mondo del lavoro relativamente al settore del gioco pubblico?

Il settore del gioco è sempre stato un mondo maschile ma sappiamo bene come non sia, purtroppo, l’unico ad esserlo; in diversi segmenti dell’economia e dell’industria nazionale, per esempio finanza, telefonia, edilizia, nelle posizioni chiave le donne sono poche.  Negli ultimi anni però,  osservando il nostro settore, mi è sembrato si stia consolidando l’orientamento per cui avere una presenza adeguata di donne all’interno delle strutture contribuisca ad assumere decisioni più consapevoli e sostenibili per il business, come ad esempio fare delle scelte più orientate sui temi del gioco responsabile e della sostenibilità. Sono da sempre convinta che il punto il forza di noi donne sia l’essere fuori dal coro dei colleghi uomini, che spesso si traduce in sinonimo di  “confronto costruttivo“ a tutti i livelli.

Da quando ha cominciato la sua attività nel settore ad oggi, è cambiato qualcosa nel rapporto di competenze e ruoli di responsabilità rispetto ai colleghi uomini?

Sono entrata nell’Area Legale di un concessionario di gioco nel 2007, quando la maggior parte delle risorse dell’azienda era maschile. Negli anni ho visto un aumento considerevole del numero di donne, in ruoli diversissimi, dal Ceo alla sala. Penso tutto dipenda molto anche dal percorso di studi e dalle naturali propensioni che ognuna di noi, nella propria unicità, sceglie o segue d’istinto nella propria vita. Purtroppo, però nel mondo del lavoro, da sempre, le donne spesso si imbattono in stereotipi di genere, difficoltà acuite per le lavoratrici madri, interruzioni di carriera e la domanda: “ce la posso fare?”, non sempre può concretamente trovare una risposta adeguata e naturale. La natura stessa delle donne, insieme ad un contesto sociale ed economico non collaborativo, le mette alle strette, senza dare troppe alternative. Purtroppo, ancora non possiamo parlare di un’inversione di tendenza marcata, ma sono fiduciosa per il futuro e noto segnali di cambiamento anche in Novomatic e più in generale nel nostro settore: le donne fanno squadra, e le squadre creano davvero esperienze molto formative e generative.

Come immagina il ruolo della donna, in questo settore, nei prossimi anni?

Salvo i ruoli legati all’accoglienza del cliente e al rapporto con il pubblico sono convinta che nel mondo del gaming italiano, ma in generale nei mercati industriali e nell’economia del paese, nei prossimi anni vedremo molte donne nei ruoli apicali. Un notevole aiuto a livello di competenze lo stanno già dando le professioni tecniche e tecnologiche.  Infatti, proprio la tecnologia sarà occasione, per i talenti femminili, di un enorme potenziale di crescita, dato dalla continua ricerca da parte dei tech player di nuove risorse e competenze.  In Novomatic Italia,l questa realtà è molto spiccata in quanto sono diverse le colleghe attive in ambito dello sviluppo tecnologico e alcune con ruoli apicali. Ecco, a mio parere proprio l’ambito STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) è uno di quelli su cui lavorare per contrastare il gender gap, ma questo non vale solo nel settore del gioco pubblico: l’esigenza di ridurre le barriere per l’accesso delle donne e delle ragazze nelle imprese dei settori STEM è un percorso che parte fin dalle scuole primarie e secondarie  che va fortemente sostenuto promuovendo l’istruzione in queste discipline.