Speciale 8 Marzo “le donne del gioco”, Campanella (Comitato Donne in Gioco) ad Agimeg: “La riqualificazione del settore del gioco deve passare anche dalla figura femminile”

Il ruolo e la figura femminile nel settore del comparto del gioco pubblico sono fondamentali. Attraverso la figura femminile, noi come Comitato, vogliamo cercare di riqualificare il settore. Più della metà di questo comparto è occupato dal lavoro femminile, è quindi fondamentale che le donne possano avere garanzia di poter continuare a mantenere il proprio posto di lavoro. E’ proprio la figura femminile a conferire un senso di ordine, pulizia e quiete alle nostre sale e attività. Ovviamente stiamo parlando di una figura femminile rappresentata in tutti i livelli del nostro settore: dalla dipendente, all’imprenditrice, al gestore o a livello manageriale. La donna riveste, infatti, ruoli importanti in tutte le fasce settoriali”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Antonia Campanella, coordinatrice del Comitato Donne in Gioco, in occasione della Giornata internazionale della donna dell’8 marzo.

Non abbiamo la parità settoriale, figuriamoci quindi se possiamo aspirare ad una parità di genere, che di fatto non esiste ancora nel nostro Paese. Ancora oggi, infatti, c’è un trattamento impari tra il lavoro maschile e femminile. A livello settoriale, non abbiamo parità neanche con gli altri settori. Si tratta di un quadro specifico complesso. Se non esiste parità di genere al di fuori del nostro settore, non può esserci neanche nel comparto. Tuttavia, il ruolo della donna è quello che vede maggiormente la sua rappresentatività nel settore del gioco pubblico: la maggior parte delle dipendenti in sala sono donne, ci sono tante imprenditrici. Nelle sale si predilige la figura femminile per conferire giusto senso ed equilibrio all’attività. Siamo figure pulite che gestiscono un gioco pubblico lecito. Il gioco è gestito dai Monopoli per questo anche le figure preposte al lavoro devono avere determinati requisiti, dalla fedina penale alla rappresentatività. E’ un lavoro in cui non ci si può improvvisare il nostro”, ha concluso.

cdn/AGIMEG