Slot, Tar Emilia-Romagna annulla ordinanza su limiti orari del Comune di Carpi: “Va rilevato che pandemia da Covid-19 ha comportato forti perdite per il comparto del gioco”

I titolari di due sale giochi hanno presentato un ricorso al Tar dell’Emilia-Romagna per contestare l’ordinanza del comune di Carpi avente ad oggetto “Disciplina degli orari di funzionamento degli apparecchi di intrattenimento e svago di cui all’art. 110, c. 6 del T.U.L.P.S. installati negli esercizi autorizzati ai sensi degli artt. 86 e 88 del T.U.L.P.S. e negli altri esercizi commerciali o pubblici ove sia consentita ed autorizzata la loro installazione”.

Il Tribunale ha affermato che: “Giova premettere – come noto – che la giurisprudenza anche dell’adito Tribunale è pacifica nell’affermare che in forza della generale previsione del comma 7 di detto art. 50, per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, il Sindaco può disciplinare gli orari delle sale giochi e degli esercizi nei quali siano installate apparecchiature per il gioco”. Ma il Tar precisa che “come condivisibilmente prospettato dalle ricorrenti l’esercizio del potere in questione può ritenersi consentito, infatti, soltanto in caso di accertate esigenze di tutela delle quali deve darsi compiutamente conto, non potendo invece fondarsi su un astratto riferimento al fenomeno del gioco d’azzardo lecito ed ai suoi riflessi sociali e sanitari ovvero prescindere da attendibili indagini e studi correlati allo specifico ambito territoriale attinto dalle misure in concreto adottate”.

Inoltre, il Tar sottolinea che “la necessità di approfondita istruttoria riferita al contesto locale è da ritenersi secondo il Collegio ancor più necessaria in ipotesi di pretesa delimitazione degli orari di apertura in costanza del periodo di emergenza sanitaria da Covid 19 iniziato il 31 gennaio 2020 e tutt’ora in corso. Se è vero che la diffusione della ludopatia in ampie fasce della società civile costituisce ormai un fatto notorio non può infatti ragionevolmente escludersi come la grave pandemia in atto possa aver avuto effetti sulla diffusione nel territorio locale della ludopatia e sulla domanda ludica, orientatasi gioco forza verso il gioco “on line” per effetto della chiusura delle sale da gioco effettuata (con vari provvedimenti governativi emergenziali) dal 9 marzo 2020 al 18 giugno 2020 e poi con DPCM 2 marzo 2021 sino al 14 giugno 2021, la quale ha al contempo determinato forti perdite per gli operatori economici dello specifico comparto. Anche i precedenti specifici dell’adito Tribunale Amministrativo citati dalla difesa comunale riguardano a ben vedere ordinanze sindacali limitative degli orari delle sale da gioco lecito tutte adottate in periodi temporali antecedenti all’emergenza sanitaria”.

Con queste motivazioni il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto i ricorsi e ha annullato l’ordinanza sui limiti orari del Comune di Carpi. ac/AGIMEG