Non solo la Puglia nel mirino del Codacons. Una diffida contro il proliferare delle sale slot è stata inviata anche ad altre Questure italiane, come quelle di Veneto, Trentino Alto Adige, Toscana, Abruzzo, Umbria, Liguria ed Emilia Romagna. Con una recente circolare il Ministero dell’Interno – spiega il Codacons – ha impartito a tutte le Questure d’Italia di tener conto, in sede di rilascio delle licenze ex art. 88 TULPS, anche della disciplina regionale e locale in tema di distanze minime dai luoghi qualificati come sensibili nonché, in caso di licenze già rilasciate, di valutare di revocarle. Tuttavia così come nel caso della Puglia, che ha prorogato di sei mesi l’entrata in vigore della propria legge regionale, anche in altre Regioni nelle scorse settimane sono state prese decisioni che hanno fatto slittare l’entrata in vigore dei regolamenti in tema di gioco: l’Abruzzo ad esempio ha prorogato al 2020 la scadenza delle autorizzazioni relative a sale giochi e slot nei locali pubblici non in linea con la legge 40 del 21 novembre 2013, in Emilia Romagna invece l’applicazione delle misure contenute nella legge regionale slitta al 2022, per non parlare della Liguria, dove è stata rimandata a data da definirsi l’applicazione della legge che limita il gioco. Il Consiglio regionale, lo scorso mese di aprile, ha infatti approvato un ulteriore rinvio sine die dell’entrata in vigore della legge che riduce le sale gioco e le slot. cr/AGIMEG