Il Tribunale di Crotone in composizione collegiale ha assolto un gestore che era stato rinviato a giudizio per il reato di peculato, in relazione al mancato versamento della quota della tassa dei 500 milioni (cioè quella parte di incasso, diversa dal PREU, prevista dalla legge di stabilità introdotta nel 2015 ndr).
Il gestore, difeso dall’Avv. Bernardo Procopio del foro di Crotone, ha sostenuto durante il procedimento, che nel momento in cui è sorto l’onere del versamento, egli non ricopriva la qualità di incaricato di pubblico servizio, in quanto la somma dallo stesso prelevata, e destinata al versamento a titolo di legge di stabilità, dagli apparecchi non era in quel momento coperta dal vincolo di destinazione nei confronti della P.A, e pertanto, il mancato versamento alla concessionaria è da considerarsi una appropriazione indebita, ossia peculato, oppure un semplice inadempimento, quindi da perseguire solo civilmente.
Inoltre, con riguardo al dolo del reato – ha sostenuto l’avv. Procopio – l’imputato non era perseguibile per errore giustificato sulla norma extrapenale. La motivazione verrà pubblicata entro 90 giorni. cdn/AGIMEG