Slot, Consiglio di Stato: scontro tra sale e Codacons sull’ordinanza antigioco del Comune di Napoli

Scontro in Consiglio di Stato tra due sale slot e il Codacons. Al centro dei ricorsi l’ordinanza con cui il Comune di Napoli impone fasce orarie e distanze minime: le sale hanno chiesto un rinvio in attesa che Governo e Territori raggiungano un’intesa in Conferenza Unificata. Un eventuale accordo infatti dovrebbe consentire di superare i lunghi contenziosi su leggi regionali e regolamenti comunali, e renderebbe inutile quindi anche la decisione sul caso odierno. Il Codacons si è opposto alla richiesta di rinvio, argomentando che comunque la pronuncia del Consiglio di Stato assicurerebbe una maggiore tutela sui rischi di ludopatie.  In udienza le sale hanno sottolineato che l’associazione dei consumatori non abbia alcun interesse in questa sede a ottenere una pronuncia, visto che in primo grado il Tar Campania ha respinto la sospensiva,e il provvedimento del Comune rimane quindi pienamente in vigore. La decisione del Collegio è attesa nelle prossime 24-48 ore.

A inizio ottobre il Consiglio di Stato aveva respinto un’analoga richiesta di sospensiva, sollecitando però il Tar Campania a fissare quanto prima l’udienza di merito e a prendere in esame un motivo di ricorso in particolare. I giudici di Palazzo Spada, pur riconoscendo che in base al Testo Unico sugli Enti Locali i sindaci hanno il potere di adottare simili misure, sottolineava che nel caso di Napoli i provvedimenti in questione erano stati adottati dalla Giunta. “Ferme restando le prerogative sindacali di cui al d.lgs. 267 del 2000, articolo 50, comma 7, nel caso in esame sarebbe il regolamento comunale a risultare illegittimo e, con esso, l’ordinanza sindacale che vi ha dato applicazione”, scriveva infatti il Collegio. gr/AGIMEG