Sforza (ad Gamenet) a Saccomanni “Gestione vicenda penali newslot, un pessimo segnale al comparto del gaming”

Claudio Sforza, amministratore delegato Gamenet, una delle concessionarie per le Newslot che ha versato 73,5 milioni per l’adesione alla sanatoria delle penali per il mancato collegamento degli apparecchi prevista nel decreto IMU, ha chiesto un incontro con il Ministero della Economia e delle Finanze. Secondo quanto riporta Milano Finanza, Sforza chiede un confronto aperto per discutere ed essere rassicurati sul futuro del gaming messo in subbuglio dal recente pagamento delle penali sulle slot machine. In una lettera all’indirizzo del ministro Fabrizio Saccomanni, Sforza ha chiesto l’apertura di un tavolo al fine di «ristabilire il clima di serenità e dialogo necessario a far sì che la società possa continuare a lavorare in una situazione di certezza del diritto». La vicenda della sanzione «per come è stata gestita ha mandato un pessimo segnale al comparto del gaming». «Sono  stati tolti dall’oggi al domani alle concessionarie fondi importanti per fare investimenti. La stessa Gamenet (200 dipendenti), a causa dell’enorme esborso, ha dovuto rimandare i propri programmi, e annullarne altri». Quindi Sforza ha sottolineato come molte aziende colpite dalle penali si trovino oggi a dover sostenere importanti spese come il rinnovo del parco slot machine previsto dai Monopoli. C’è un altro rischio oltre a quello sugli investimenti: «Tra gli azionisti delle società di gaming come la nostra ci sono numerosi fondi esteri che non hanno capito bene la questione della sanatoria e per questo si sono spaventati. Questo potrebbe risultare dannoso per le società e per il comparto perché potrebbe significare una riduzione degli investimenti». Per questo motivo «chiediamo al Tesoro di farci sedere intorno a un tavolo e ottenere quelle rassicurazioni necessarie al la prosecuzione del nostro business. Mi aspetto che agli altri cinque concessionari aderenti alla sanatoria possano raccogliere l’invito per presentarci al Ministero il più uniti possibile». rg/AGIMEG