“Le macchine sequestrate avevano le fattezze di un classico apparecchio da divertimento, per trarre in inganno i controlli. Inoltre, quando si accedeva alla schermata di gioco a primo impatto appariva un Tetris, digitando poi una combinazione, tre volte il secondo tasto e due volte il tasto al fianco, e premendo su start in automatico, dopo che scendevano i primi tre quadratini del tetris, appariva il gioco illegale. Giocavano sul fatto di trarre in inganno i controlli, vedendo la scritta tetris e inserendo la moneta sembrava di giocare effettivamente ad un tetris. Speravano che nessuno se ne accorgesse”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg la Guardia di Finanza di Torino riguardo l’operazione svolta nella zona nord del capoluogo piemontese che ha portato al sequestro di 20 slot e ad un totale di 800.000 euro di sanzioni elevate. “L’operazione è conclusa, siamo stati nei locali in cui sospettavamo si facesse questa attività illegale. Abbiamo seguito la persona che installava le macchine, aveva 15 locali nel nostro circondario”, ha aggiunto. “L’attenzione della Guardia di Finanza rimane alta riguardo il settore giochi. E’ un settore che purtroppo è gestito anche da soggetti sconosciuti al fisco, evasori totali che ricoprono il ruolo di gestore ma che in realtà non hanno un’azienda e installano nei vari bar dicendo che su tali apparecchi non si pagano tasse e che anche se soggetti a controlli nessuno può accorgersene, sperando che l’operatore di Polizia non conosca la materia. Si basano molto sul discorso che la forza di Polizia non conosca la normativa, considerando che qui la maggior parte dei controlli riguarda la legge regionale e i comma 6a (le slot ndr.). Il controllo riguarda quindi la legalità dell’apparecchio, il pagamento delle tasse, il collegamento con la rete telematica e se effettivamente l’apparecchio che abbiamo davanti rientri nella categoria 6a, 6b, comma 7. Facciamo uno studio su ogni tipologia di apparecchio prima di procedere”, ha concluso. cdn/AGIMEG