Verranno discusse a breve in Aula al Senato tre mozioni di sfiducia individuale presentate nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza. La prima è stata presentata da Luca Ciriani (FdI) e altri, secondo i quali con la pandemia “è emersa con sconcertante chiarezza l’impreparazione dell’Italia”. Nel testo si ricorda che “il piano pandemico italiano non era mai stato aggiornato”, e ci si sofferma sull’inchiesta giudiziaria che ne è scaturita: “sin qui l’Italia ha scontato la gestione caotica e approssimativa messa in atto in primo luogo dal Ministro della salute sin dal primo giorno della pandemia, fatta di decisioni confusionarie, ritardi ed errori, e la profonda incompetenza, che non è riuscita né a prevenire né ad affrontare la seconda ondata, nonostante fosse largamente attesa e prevista, ha significativamente compromesso non solo l’efficacia delle strategie di contenimento da un punto di vista sanitario, ma anche quelle di ricovero e cura e quelle attinenti alle vaccinazioni” attacca Ciriani.
La seconda è stata presentata da Gianluigi Paragone (Misto) e altri. Anche in questo caso si fa riferimento al paino pandemico. “Il ministro Speranza era certamente informato sul mancato aggiornamento del piano pandemico, come riferito dal procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, e non poteva non sapere delle pressioni per la rimozione del rapporto del gruppo di Venezia” afferma il senatore, “secondo le stime del generale Lunelli, esperto di difesa batteriologica, un piano pandemico aggiornato avrebbe evitato in Italia almeno 10.000 vittime per coronavirus”.
Il senatore Mattia Crucioli (Misto) è il primo firmatario della terza mozione. Anche in questo caso al centro del provvedimento ci sono le vicende del piano pandemico: “il ministro Speranza, sentito dalla Procura, ha dichiarato che tale report “è un documento del tutto indifferente per lo Stato italiano”, mentre, da quanto emergerebbe dalle menzionate intercettazioni il capo di gabinetto del Ministro si sarebbe direttamente ingerito per far modificare o occultare tale rapporto; ciò emerge, in particolare, dalle seguenti conversazioni tra Ranieri Guerra e Franco Locatelli”. Ma poi Crucioli elenca una lunga “catena di inadempienze, opacità, omissioni, incomprensibili inazioni, in continuità con i livelli apicali amministrativi del Ministero della salute”. lp/AGIMEG