Senato, Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale: ecco la memoria presentata dall’ISTAT

L’Istituto nazionale di statistica ha presentato una memoria nella Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico del Senato.

Nella memoria si fa riferimento ai dati sulle abitudini al gioco e all’uso dei videogiochi tratti dall’Indagine “I cittadini e il tempo libero’’ relativi all’anno 2015; dati più aggiornati, riguardo la sola frequenza di gioco e/o l’acquisto di giochi online, possono essere ricavati dalla “Rilevazione sull’uso delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte di famiglie e individui”.

Si segnala che l’Istat non ha esperienze dirette di rilevazione del fenomeno del disturbo da gioco d’azzardo; l’Istituto sta attualmente esaminando alcune esperienze di ricerca in ambito nazionale e internazionale al fine di valutare l’inserimento di un modulo quantitativo per lo studio dei fenomeni del gambling e del gaming all’interno del Sistema integrato delle indagini sociali; il modulo raccoglierebbe informazioni sulle tipologie di gioco effettuato e l’azzardo, nonché sulla prossimità di servizi in cui è possibile giocare. La memoria si conclude con alcune informazioni aggiornate sulla struttura delle imprese che operano nella divisione “Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco” e con una breve nota in merito alle attività illegali stimate dall’Istat nei Conti nazionali.

“Secondo gli ultimi dati disponibili del Registro statistico delle imprese attive (ASIA), le imprese che operano nella divisione “Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco” sono nel 2020 oltre 8.300 e occupano più di 37 mila addetti, di cui oltre 28 mila lavoratori dipendenti (di cui l’11,6% a tempo determinato) e poco più di 9 mila indipendenti. Quasi la metà delle imprese sono individuali (44,0%) e coinvolgono oltre un quinto degli addetti (21,0%); le altre adottano, nel 15,3% dei casi, la forma giuridica di società di persone, mentre il 40,4% quella di società di capitali (occupando più dei due terzi degli addetti, il 66,8%). Il settore si caratterizza perlopiù per imprese di piccolissime (0-9 addetti) e piccole dimensioni (10-49), che costituiscono rispettivamente il 94,9% e il 4,5% del totale. Le prime impiegano più della metà degli addetti (54,5%), le seconde il 18,8%. Gli addetti sono distribuiti perlopiù in imprese con sede legale nel Mezzogiorno (35,7%, di cui il 9,0% nelle Isole); seguono il Centro (26,0%), il Nord-Ovest (24,3%) e il Nord-Est (14,0%)”, si legge nel testo.

Ecco il testo integrale. cdn/AGIMEG