Contrastare la concorrenza sleale operata dai paradisi fiscali come Gibilterra relativamente al mercato del gioco online, è il tema portato sui banchi della Commissione europea a fine aprile dall’europarlamentare Marc Tarabella, che aveva chiesto un intervento in tal senso.
A rispondere oggi alla questione posta dall’esponente del Gruppo dei Socialdemocratici, è stato Mr. Algirdas Semeta, Commissario alla fiscalità che ha spiegato che “la Commissione non sta svolgendo alcuna azione in materia di imposte dirette specificamente rivolte agli operatori di gioco online con sede a Gibilterra, né ha in programma di effettuare un’analisi dell’impatto delle operazioni di gioco a Gibilterra.
Gli Stati membri – ha spiegato Semeta – hanno il diritto di stabilire i regimi fiscali che ritengono più opportuni, purché questi siano conformi al diritto comunitario. Il Gruppo sul Codice di Condotta, istituito dagli Stati membri per lottare contro la concorrenza fiscale sleale, ha recentemente rivisto la legge fiscale dell’isola del 2010. Nella sua relazione al Consiglio del 23 novembre 2012, il Gruppo ha concluso che alcuni aspetti della legge, che non si riferiscono al gioco d’azzardo on-line, sono dannose. Il Regno Unito ha già informato il Gruppo sui lavori intrapresi per garantire il rispetto dei principi del Codice. Gli altri Stati membri sono liberi di introdurre tali misure anti-abuso come ritengono necessario per tutelare il proprio sistema fiscale, sempre nel rispetto del diritto comunitario.
Per quanto riguarda la tassa indiretta, – ha concluso Semeta – benché Gibilterra sia al di fuori del campo di applicazione territoriale dell’IVA, il gioco d’azzardo on-line rientra tra le regole sulle tasse relative alle attività per i clienti dei servizi forniti per via elettronica. Non c’è esenzione generale dall’IVA per il gioco e la tassa può essere dovuta secondo le regole individuate dalla nazionalità dei clienti e secondo come gli Stati membri implementano tutta l’esenzione”.
cd/AGIMEG