“Dagli anni ’90 lo Stato italiano ha ampliato in modo importante tutte le opzioni di gioco. Però ci si è resi conto dei pericoli e dalla patologia quando essi si sono verificati, dunque è tuttora difficile disciplinare il settore, poiché fino a prova contraria è un settore legale, previsto dallo Stato e comporta anche molte entrate erariali. Ritengo che Roma abbia fatto la sua parte dal 2017 in cui è stato approvato il regolamento con un distanziometro di 500 metri. Roma poi è andata avanti con un’ordinanza sindacale del 2018 che prevedeva non il blocco del gioco ma la disciplina per le macchine Awp e Vlt che sono di competenza comunale. Nonostante i vari ricorsi al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato ha resistito”. E’ quanto ha affermato la consigliera di Roma Capitale del MoVimento 5 Stelle, Sara Seccia, durante il webinar ‘Gioco d’azzardo, conseguenze sociali e di salute. Fare la cosa giusta’ organizzato da Carteinregola. “Abbiamo cercato di chiudere il cerchio con la piattaforma SMART, di cui Roma è stata uno dei primi ad attuarla, che permette agli enti locali di verificare a distanza l’effettivo rispetto dei limiti orari da parte dei gestori. Nonostante la soddisfazione per quanto fatto, ma mi sento di dire che le slot sono una goccia nel mare ed intervenire sul resto come ad esempio l’online poiché da casa è facilissimo giocare e tutto ciò è stato accentuato dalla pandemia. E’ un tema molto delicato che nel corso degli anni è sfuggito dalle mani dello Stato italiano. Effettivamente però, se ci fermiamo a riflettere, serve una normativa a livello nazionale che sia omogenea, poiché ad esempio ogni regione può attuare un diverso distanziometro rispetto a quella contigua”. ac/AGIMEG