Nuova tassa scommesse sportive: no allo 0,5% sulla raccolta si al 3% sulla spesa. Il Betting Exchange escluso dalla nuova tassazione

Una boccata di ossigeno per il settore delle scommesse sportive potrebbe arrivare da alcuni emendamenti all’articolo 217, già presentati alla Camera, che propongono di effettuare il prelievo “Salva sport” non più con lo 0,5% sulla raccolta ma con il 3% sulla spesa (la differenza tra raccolta e vincite). Si tratterebbe comunque di un intervento “pesante” sul settore delle scommesse sportive, ma sicuramente meno impattante rispetto a quello sulla raccolta. Per gli addetti ai lavori la proposta introduce un correttivo improntato all’equità, poiché un ulteriore balzello sulla raccolta avrebbe paradossalmente penalizzato i bookmaker che restituiscono maggiori vincite agli scommettitori, causando la chiusura o rinuncia al mercato italiano di alcune aziende. Il Decreto Rilancio ha prodotto anche effetti paradossali, come quello che riguarda il segmento del Betting Exchange – rappresentato al 97% da Betfair – colpito di fatto da un prelievo complessivo del 111% del fatturato. Questa quota, già effettiva dal 19 maggio, è superiore addirittura agli incassi del segmento e comporta una perdita secca che supera il fatturato, ponendo gli operatori di fronte alla necessità di abbandonare il mercato italiano. Sembra che in sede di conversione del Decreto si dovrebbe arrivare all’esclusione del comparto Exchange dal prelievo, per manifesta incompatibilità con la norma che ha generato una serie di effetti controproducenti anche in termini di tutela della legalità e dei consumatori. es/AGIMEG