Da quando una sentenza della Corte Suprema ha aperto, nel 2018, le porte degli Stati Uniti al mercato delle scommesse sportive, il settore ha vissuto una costante espansione. Un’industria, quella dello sports betting, che negli USA ha raggiunto numeri e dati di grande interesse, in un percorso di crescita anche a livello normativo e giuridico.
Nello specifico, secondo l’American Gaming Association, nel 2022 negli Stati Uniti sono stati scommessi 93,2 miliardi di dollari su eventi sportivi. Una performance da record, che ha portato a ricavi per il settore pari a 7,5 miliardi di dollari, con una crescita del +73% rispetto al 2021.
USA come nuova frontiera delle scommesse sportive, quindi, e non è un caso che sempre più singoli stati abbiano deciso di legalizzare il gioco negli ultimi anni. Al momento, tra tutti gli Stati che compongono gli USA, in 36 (a cui si aggiunge il District of Columbia) hanno legalizzato lo sports betting. Di questi, in 3 la legge deve ancora diventare effettivamente operativa.
Si contano poi altri otto Stati che hanno avviato di recente l’iter legislativo per aprire al mercato delle scommesse legali. Restano quindi soltanto altri 6 Stati che ancora non prevedono di legiferare su questo settore: California, Georgia, Alabama, North Dakota, Idaho e Utah.
Questo si tramuta in circa 146 milioni di giocatori americani, un bacino di utenti che rende quindi molto fertile anche il settore della pubblicità. Si stima che nel 2023 gli investimenti pubblicitari da parte di operatori di scommesse possano oscillare tra 1,8 e 2 miliardi di dollari.
Pubblicità che però non a tutti piace, visto che il deputato Paul Tonko, di New York, a febbraio ha presentato il “Betting Our Futyre Act”, una proposta di legge per vietare tutte le pubblicità su tv, radio e internet da parte delle aziende del betting.
In attesa che la proposta venga discussa, l’American Gaming Association sta mettendo in campo diverse misure di sensibilizzazione e di sostegno per gli utenti. In particolare, tramite il “Responsible Marketing Code for Sports Wagering”, la pubblicità sulle scommesse è già vietata all’interno di tutti i campus universitari americani, per proteggere i minori di 21 anni.
Inoltre, sempre 21 anni è il limite prima del quale non è possibile giocare e scommettere nella maggior parte degli stati americani. “Da sempre ci impegniamo in campagne di sensibilizzazione e comunicazione per promuovere un gioco responsabile, sicuro e legale. Proprio il gioco legale, attraverso la registrazione e la raccolta delle informazioni, permettere di avere un maggiore controllo sull’utente”, le parole di Casey Clark, senior vice-president dell’AGA.
Insomma, un trend in continua espansione, e un esempio lampante sono i numeri sul campionato di basket NCAA. Si stima che il torneo dei college americani possa registrare quest’anno dati da record, con puntate fino a 15,5 miliardi di dollari da parte di circa 68 milioni di americani. Una crescita enorme rispetto ai 45 milioni di scommettitori e ai 3,1 miliardi di dollari del 2022. lb/AGIMEG