La tassa sui negozi di scommesse è incostituzionale. E’ quanto ha stabilito la Corte amministrativa di Karlsruhe, in Germania, che ha bloccato l’introduzione della betting tax negli Stati del Nord Reno-Vestfalia e Baden-Württemberg. La cosiddetta tassa sul negozio di scommesse avrebbe comportato un’imposta di 200 euro per ogni metro quadrato del punto vendita e sarebbe stata applicata ai negozi che raccolgono esclusivamente scommesse – i Wettbüro – e non ai Wettannahmestelle, centri in cui sono consentite anche le scommesse. Per il giudici, al titolare del negozio di scommesse avrebbe dovuto essere consentito di trasferire almeno in parte il costo di questa tassa sui giocatori del punto vendita, ma non hanno giuridicamente il potere di farlo. Ne consegue che la betting tax è un’imposta sull’intrattenimento ma senza che venga richiesto un contributo finanziario, dunque incostituzionale. La potenziale nuova tassa era stata criticata duramente dalla Sports Betting Association tedesca (DSWV): per il presidente dell’associazione, Mathias Dahms, era una misura per aumentare le entrate locali, mentre l’incremento deve passare attraverso l’attuazione di un sistema di licenze a livello nazionale in grado di generare entrate fiscali aggiuntive per i Land: “Nel 2014 le scommesse sportive a livello nazionale sono state tassate per 226 milioni di euro, cifra che potrebbe però ancora crescere in modo significativo”, ha detto Dahms. cr/AGIMEG