Scommesse, Sogno di Tolosa al Tar per uscire dal limbo: dal 2011 paga il Preu per i Ctd, ma non può aderire alla sanatoria

Affrontare il ricorso nel merito o accorparlo a quello contro la sanatoria. Sono le soluzioni che si prospettano per il ricorso che il Sogno di Tolosa ha  intentato contro il silenzio dei Monopoli sui quesiti sollevati riguardo alla sanatoria dei Ctd. Il bookmaker maltese si trova infatti in una situazione del tutto peculiare essendosi conformato fin da subito alle norme – contenute nella Stabilità del 2011 – che imponevano il pagamento del prelievo anche per gli operatori che raccogliessero scommesse senza concessione. Il bookmaker in pratica avrebbe partecipato alla sanatoria senza avere pendenze con il fisco italiano da sanare, di conseguenza chiedeva chiarimenti anche sul gettone di 10mila euro a centro previsto dalla procedura. Secondo la legge infatti, quest’ultimo doveva essere considerato una sorta di acconto, sul prelievo arretrato da versare. In altre parole, il Sogno di Tolosa avrebbe versato un importo di 700mila euro circa, probabilmente non dovuto, e senza alcuna certezza sul fatto che ne sarebbe rientrato in possesso. Di qui le richieste di chiarimento inviate ai Monopoli. Piazza Mastai tuttavia ha inviato le proprie risposte solo nel maggio scorso – quindi quando i termini per aderire alla sanatoria erano scaduti. Nell’udienza di oggi di fronte alla Seconda Sezione, il bookmaker ha quindi lasciato al Collegio la scelta tra il riunire i due ricorsi, oppure passare al merito della vicenda. gr/AGIMEG