Le frecce tricolore omaggiano il lunedì più famoso d’Italia anche in pista: sul circuito spagnolo è infatti la scuola del Va-Legendary-Rossi a farla da padrone, con la vittoria del 46 e il primo podio conquistato dal suo pupillo Niccolò Bulega, che resta però a bocca asciutta per la giovanissima età e lascia lo champagne a Bagnaia e Binder, altro protagonista di un’impresa da urlo. “Un weekend perfetto” quello di Valeyellow, passato a dominare dall’inizio alla fine in casa degli spagnoli, giocando al terzo incomodo nella relazione “Lorenzo-Marquez” che evidentemente il triangolo no, non l’avevano considerato, e si ritrovano zio Vale sul podio “tra di loro, ma un po’ più in alto”, con tanto di godimento del pesarese. Le quote degli spagnoli nei Betalandshop restano a 3,50 per Lorenzo con Marquez ancora superfavorito a 1,60. C’è poi la storia del figlio d’arte e allievo d’eccezione a completare una domenica degna di San Valentino, con l’amore ritrovato fra l’Italia e le moto. Conquistata la pole alla sua quarta gara – “tanta roba”, aveva commentato Rossi stesso il venerdì – Niccolò Bulega finisce secondo solo dopo Binder, con un doppio sorpasso all’ultima curva in pieno Valentino-style, che fa sobbalzare tutti meno sua madre che “lo sapevo che attaccava!”. E se il papà Davide ammette da campione che “mio figlio dovrebbe essere visto da un medico”, è proprio il Doctor che Niccolò deve ringraziare: “Mi ha detto di scalciare in partenza sull’asfalto, per darmi la spinta. Aveva ragione, sono uscito dalla prima curva che ero secondo”. Nella stessa Jerez dove Valentino è stato otto volte campione, la stessa che ha visto Bulega centrare la prima vittoria nel CEV, esattamente in gara 2, e proprio per la VR Academy, l’Italia torna a brillare. Come ha affermato Valentino: “questo è solo l’inizio”, dichiarazione che porta la sua quota a 3,50 come il compagno di squadra Lorenzo, il cui disappunto ha il tipico odore di quelle scuse di cui ancora una volta ci sentiamo di poter fare scuola. E siccome le due ruote emozionano anche senza motore, chiudiamo con Poels che 28 anni dopo Adrie Van der Poel riporta gli olandesi a Liegi. Anche la neve sul Col de la Redoute ha voluto fare capolino per festeggiare il ritorno degli arancioni nella doyenne. cdn/AGIMEG