Potrebbero essere circa un migliaio i centri trasmissione dati (CTD) che potrebbero aderire alla sanatoria prevista dalla Legge di Stabilità. Questa è la stima che avanzano fonti istituzionali interpellate da Agimeg. Il gran numero dei punti aderenti dovrebbe far capo alla Goldbet, che però non ha ancora sciolto la riserva. L’operatore austriaco è infatti in attesa nelle prossime ore di alcuni chiarimenti a parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Sciolto questo nodo, Goldbet potrebbe provvedere alla regolarizzazione di centinaia di punti, in caso contrario la Sanatoria si rivelerebbe un clamoroso flop. Anche un altro bookmakers presenti con diversi ctd in Italia, vale a dire Betland, potrebbe seguire la strada di Goldbet. Su posizione decisamente contrarie invece Stanleybet, Bet1128 e Betunique, che in più occasioni hanno dichiarato di trovare sbagliata l’impostazione normativa della Sanatoria. L’iter per la regolarizzazione – in dirittura d’arrivo, entro il 31 gennaio i centri dovranno inviare una dichiarazione di impegno alla regolarizzazione fiscale per emersione – ha ricevuto una forte spinta negli giorni dopo la sentenza della Corte di Giustizia di giovedì scorso che, legittimando il bando Monti, ha di fatto affermato che le discriminazioni effettuate in precedenza siano state ormai sanate. Gli operatori esteri che da anni raccolgono scommesse in Italia senza concessione sarebbero quindi tenuti a regolarizzare la propria posizione, o a cessare le attività. Il traguardo delle mille adesioni è comunque lontano dalle stime che aveva avanzato il Governo presentando la norma. La rete dei Ctd è composta infatti da circa 7.000 punti, il Governo aveva ipotizzato un’adesione del 50%, la sanatoria avrebbe quindi portato 35 milioni dal versamento iniziale (10.000 euro a punto) e 187 milioni di euro dalle due rate di imposta unica. La procedura prevede tuttavia che il versamento iniziale venga detratto poi dall’imposta unica, il gettito complessivo quindi sarebbe stato di soli 187 milioni. Con un’adesione di mille punti, invece, il versamento iniziale sarebbe di 10 milioni, quello complessivo si può stimare attorno ai 55 milioni. Nelle casse dell’Erario verrebbero quindi a mancare oltre 130 milioni di euro. Si tratterebbe quindi di una sconfitta per il Governo, frutto dell’ennesima sbagliata valutazione in materia di giochi. lp/AGIMEG